Mai più armi nucleari!

Casa della Pace invita a firmare l’appello affinché anche il nostro paese ratifichi il trattato ONU che proibisce le armi nucleari. Il 26 settembre a Ghedi presidio con flash mob

Il 26 settembre si celebra la “Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari”, occasione per diffondere consapevolezza sulla necessità e l’urgenza di un disarmo globale e permanente.

La Casa della Pace ci indica due vie da seguire: sottoscrivere l’appello perché anche l’Italia ratifichi il Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari e partecipare al flash mob presso la base militare di Gedi, domenica 26 settembre alle 10.  

Qui i dati sugli arsenali nucleari.

L’appello

Nel luglio del 2017 l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha votato un trattato che rende illegale non solo l’uso ma anche lo sviluppo, i test, la produzione, il commercio, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione e il dispiegamento di armi nucleari.

Il Trattato è stato approvato da 122 Paesi. L’Italia non era tra questi. Né lo ha successivamente ratificato con un atto parlamentare.

Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica da parte di parlamenti nazionali il Trattato è diventato giuridicamente vincolante per i Paesi che l’hanno firmato.

In Italia sono ancora presenti ordigni nucleari in alcune basi della Nato e a Ghedi, in provincia di Brescia, sono in atto lavori per strutture che possano ospitare nuovi aerei (gli F35) in grado di trasportare bombe nucleari di “nuova generazione”.

Nella tradizione dei movimenti per la pace di ideali e fedi diverse sottoscriviamo l’appello della “Casa della pace” di Parma affinché anche il nostro Parlamento ratifichi il Trattato dell’ONU.

Ognuno di noi nella sua vita ha fatto scelte che dall’obiezione di coscienza alla nonviolenza hanno cercato di dare seguito al monito della nostra Costituzione per “il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Così come ci siamo riconosciuti nella denuncia della “follia della guerra” nell’epoca delle armi di annientamento di massa fatta da Papa Giovanni XXIII nella Pacem in Terris.

Con le armi di distruzione di massa e tecnologiche è definitivamente finita qualsiasi giustificazione etica e giuridica della guerra giusta.

Ci riconosciamo anche nella denuncia di Papa Francesco che a Hiroshima, il 24 novembre 2019, ha indicato come eticamente immorale non solo l’uso, ma lo stesso possesso di armi nucleari e di distruzione di massa. Aggiungendo: “Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della Terra”.

Crediamo nella volontà dei nostri Costituenti che hanno con forza invitato a scelte di pace non attraverso le armi e la minaccia di annientamento totale di altri popoli, ma attraverso il dialogo, le scelte diplomatiche e la cooperazione internazionale.

Invitiamo con forza i nostri rappresentanti in Parlamento a ratificare il Trattato dell’ONU nel più breve tempo possibile, in coerenza con la volontà della nostra Costituzione e nel rispetto anche dei diritti delle future generazioni.

Casa della Pace di Parma invita tutte le persone di buona volontà a sottoscrivere questo appello.

Come?

L’adesione può essere inviata via email all’indirizzo casadellapaceparma@gmail.com indicando le proprie generalità (nome, cognome, indirizzo) e inserendo la dicitura “Sottoscrivo l’appello della Casa della pace di Parma affinché anche il nostro Parlamento ratifichi il Trattato dell’ONU sulla proibizione delle armi nucleari”.

Casa della Pace trasmetterà l’appello sottoscritto alle istituzioni locali e nazionali.

I primi firmatari

Danilo Amadei, Emilio Rossi, p. Mario Menin, Rosanna Patrizi, Valentina Gessa, Michele Manfredi, p. Gianluigi Signori, don Luigi Valentini, Maurizio Artoni, Angela Bergonzi, Giovanni Bastoni, Vilma Ricci, Angela Marchini, Laura Caffagnini, Federica Folzani, Serena Rizzi, Letizia Zanoletti, Daniel Julien Folie, Alfredo Mori, Marta Corradi, Mario Brandini, Giovanni Facchinetti, Mariachiara Neri, Giovanni Mori, Elisa Groppi, M.Gabriella Bossi, Maria Teresa Marchesini, Andrea Beseghi, Liliana Castagneti, Antonella Paolillo, Nelly Bocchi, Franco Masini, Daniela Monteverdi, Francesca Fornari, Gildo Nardon,
Mara Dallospedale, Sandro Campanini, Cecilia Marazzi, Michele Rossi, Aldo Montermini, Marcello Volta, Marina Cristini, Linda Re, Elena Rampello, Paola Tarasconi, Irlanda Gallone, Romana Gardani, Ilaria Capuzzimati, Catia Boni, Daniela Cammarata, Mauro Dazzi, Nabila Mhaidra, Enrica Chiari, Anna Gussoni, Raffaella Sassi, Maria Ricciardi, Simona Montali, Valeria Ubaldi, Matilde Marchesini, Salem Ghribi, Giulia Pazzola, Cristina Quintavalla, Rossella De Troia, Lorena Carpi, Enea Amaducci, Teresina Caffi, Sara Ferraglia, Gazmir Cela, Sergio Caserta, Franco Prodi, Teresa Bello, Laura Fieschi, Matteo Carbognani, Tommaso Ronchini, Beatrice Cocchi, Mariangela Duc, Silvia Viccardi, Piero Arganini, Tea Frigerio, Odoardo Vallara, Monica Bandini, don Augusto Fontana, Fabio Faccini, Filippo Arganini, Angela Cenci, Adriano Arganini, Antonio Sparzani, Brunella Manotti, Antonia Del Grosso

Il presidio di Ghedi

Sarà domenica 26 settembre davanti la base militare, dalle 10 alle 12. Tutti vestiti di bianco e con le bandiere della pace. Per unirsi alla Casa della Pace di Parma, il punto di ritrovo per chi parte da qui sarà il parcheggio del Centro Torri alle ore 8,15.

L’iniziativa è promossa da: Rete Italiana Pace e Disarmo, Acli Provinciali di Brescia APS, Coordinamento Provinciale degli Enti Locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale – Brescia, Casa della Pace di Parma, Missione Oggi, Movimento Non Violento, Opal, Pax Christi, Socie e Soci di Banca Etica – Brescia, Fridays For Future.

Il presidio sarà statico, sarà necessario comunque avere il green pass, la mascherina e osservare le disposizioni anti-covid.