Vittorio Bottego tra mito e storia

Il 21 giugno la presentazione del libro sull'esploratore parmigiano della fine dell'Ottocento. A cura di Centro Studi Movimenti
Martedì 21 giugno alle ore 18.30 in piazzale Vittorio Bottego (stazione ferroviaria di Parma) il Centro Studi Movimenti invita alla presentazione del libro “L’esploratore perso nell’oblio – Vittorio Bottego tra mito, storia e rimosso coloniale”, a cura di Andrea Bui e Latino Taddei (PGreco, 2022) Dialoga con i curatori del volume Chiara Marchetti
Chi conosce realmente la storia di Bottego e delle sue imprese? Quanta eredità del periodo coloniale, spesso rimossa, possiamo ancora riscontrare nella nostra città e nella società contemporanea?
Le strade di una città sono la plastica testimonianza della sua memoria, anche quella rimossa, come nel caso del colonialismo italiano.

A Vittorio Bottego, esploratore parmigiano della fine dell’Ottocento, la propria città natale ha dedicato un ruolo di primo piano nella toponomastica, l’intitolazione di una scuola e un monumento posto all’esterno della stazione ferroviaria. Nonostante questa presenza diffusa la figura di Bottego, come quella di molti altri protagonisti del colonialismo italiano, rimane per i più avvolta in una densa nebbia, nutrita di mito e campanilismo provinciale, che da un lato ne rende incerti i contorni reali e dall’altro rafforza il paradigma degli “italiani brava gente”.

Tramite la figura di Vittorio Bottego, dunque, i saggi di questo volume (scritti da Sofia Bacchini, Margherita Becchetti, Andrea Bui, Emanuele Marazzini. Filippo Marazzini, Latino Taddei e Lorenzo Tore) cercano di rispondere a una domanda molto semplice: oltre ai segni concreti visibili negli spazi urbani, rimane in noi anche qualcos’altro di quello sguardo coloniale, introiettato a tal punto da non saperlo più distinguere dal resto?