“Non ho donato. Ho solo restituito parte di quel che ho ricevuto quando ne avevo bisogno. E’ ciò che mi ha permesso di diventare quella che sono. Ora, grata, restituisco”. E’ questo il pensiero che racchiude lo spirito con il quale Valeria Savi ha donato un appartamento a CSV Emilia con il patto che sia messo a disposizione della comunità per offrire un supporto temporaneo a persone in difficoltà. Un debito di gratitudine che la professoressa Savi sente nei confronti della comunità che l’ha sostenuta, donandole quei libri e le borse di studio che le hanno permesso di laurearsi per poi di dedicarsi all’insegnamento di italiano e latino al Liceo Marconi.
Casa Aldo nasce per ospitare chi deve seguire una terapia in ospedale, i familiari di pazienti che non possono permettersi un alloggio, donne che hanno bisogno di protezione, persone in difficoltà economica, persone con disabilità che vogliono sperimentare una situazione di autonomia. L’importante è che si tratti di una permanenza breve, perché l’aiuto venga distribuito fra più persone possibili.
In viale Piacenza a Parma, due stanze, soggiorno e cucina, ristrutturate e arredate grazie al contributo di Fondazione Cariparma, che saranno gestite in stretta collaborazione con le associazioni del territorio. Saranno infatti le associazioni a intercettare e segnalare i bisogni. Un comitato di garanzia composto da due persone scelte dalla stessa donatrice, farà sì che l’appartamento venga utilizzato nel rispetto dello spirito che guida il progetto.
Casa Aldo porta il nome del padre della professoressa Savi, un modo per non dimenticare, per dare valore alla storia di ciascuno e alle proprie radici. Un ulteriore gesto di gratitudine dal quale lasciarsi contagiare. E’ una storia bellissima, circolare. Dice Valeria Savi: “Questo appartamento non è stato acquistato con i soldi, ma è il frutto del lavoro di mio papà. Quando la casa è stata costruita, lui si era occupato dei lavori di verniciatura e imbiancatura. All’epoca, erano i primi anni del dopoguerra, si usava ripagare gli artigiani così. Il mio papà ha lavorato per quell’appartamento e ora noi lo doniamo a chi è in difficoltà: mi fa piacere sapere che chi ha bisogno avrà un tetto”.
“È una giornata importante perché vuole essere una commemorazione, un giorno di festa in ricordo di Aldo. E’ così che Valeria vuole che venga vissuta”- ha detto stamattina (16 luglio) alla conferenza stampa Irene Cagnolati, portavoce e amica della donatrice. “Valeria mi racconta sempre che stimava molto suo papà perché le ha insegnato a non mollare mai. Fino a 90 anni ha avuto una fortissima volontà di andare avanti, gli ostacoli li scavalcava. Aldo è stato un esempio di forza morale; nutriva infatti un forte rispetto per quelli come che non la pensavano come lui e aveva una fortissima dignità. Valeria ha cercato di vivere come lui le ha insegnato”.
Elena Dondi, presidente di CSV Emila, ha ribadito che“la professoressa Savi ha fatto il gesto di donare questo appartamento con l’esplicita volontà che venisse devoluto alle persone che si trovano in un momento di difficoltà e quindi il CSV, insieme ai garanti che lei ha nominato, si occupa proprio di questo: destinarlo alle persone che, in un momento difficile della loro vita hanno bisogno una cosa fondamentale come la casa per ricreare il nucleo familiare e ritrovare un po’ di sicurezza.
Infine Franco Magnani, presidente di Fondazione Cariparma ha voluto sottolineare che “quando Fondazione Cariparma è stata informata della possibilità di intervenire su questa casa per renderla agibile, lo ha fatto molto volentieri perché ci è parsa un’occasione che doveva assolutamente essere seguita.
Sono doni, questi, che vengono fatti a noi. Normalmente veniamo ringraziati per quello che facciamo, in realtà siamo noi che vogliamo ringraziare coloro che ci danno l’occasione di spendere bene le risorse che siamo impegnati a procurare, mantenere e ingrandire”.