Il viaggio riparte: dal 6 al 13 marzo torna il Laboratorio itinerante fra cibo e cultura e questa volta la destinazione sarà l’Etiopia. Seguendo il filo rosso del cibo, scopriremo questo paese con le sue tradizioni e le sue storie così strettamente legate alla nostra, grazie a CSV Emilia – centro servizi per il volontariato di Parma, Reggio e Piacenza, Cibo per tutti – rete di venti organizzazioni del nostro territorio, Comune di Parma e insieme a Parma per gli altri – ONG con trent’anni di esperienza a fianco dell’Etiopia per favorirne lo sviluppo sociale ed economico a partire dalle esigenze della comunità locale e dell’Associazione Volontari etiopi di Parma – comunità migrante presente sul nostro territorio.
Il percorso fra i sapori e i saperi di altri mondi era iniziato esattamente un anno fa con il Marocco, la prima di quattro tappe che avrebbero dovuto dipanarsi durante tutto il 2020; il progetto dei Laboratori, infatti, è parte integrante del dossier che ha permesso a Parma di diventareCapitale Italiana della Cultura 2020. La pandemia, però, ha dettato tempi e modi nuovi, così questa seconda tappa si svolgerà completamente online.
Ed è dai nostri PC che potremo seguire i dodici eventi in programma, scegliendo ogni giorno uno o più appuntamenti per conoscere, approfondire, smontare stereotipi sempre a partire dal cibo visto di volta in volta come rituale, come contenitore di memorie, occasione di riscatto o convivialità, quel cibo che, allo stesso modo, ci differenzia ma ci unisce. Un legame che vuole essere ancora più forte, ora che l’Etiopia sta affrontando un doloroso conflitto interno nella regione del Tigray.
Così il Laboratorio itinerante fra cibo e cultura ci consentirà di conoscere cosa può fare la cooperazione internazionale per supportare lo sviluppo di un paese, ad esempio ascolteremo le esperienze delle cooperative del miele di Shellala e vedremo come utilizzare nelle nostre ricette quel miele che sa di libertà; sarà anche l’occasione per riflettere sul colonialismo e scoprire i significati del caffè e i suoi rituali. Da casa nostra, seguiremo le storie di donne della resistenza, potremo immergerci nell’atmosfera dei rituali di cura del corpo di mamma e bambino dopo il parto e ascoltare le narrazioni di Gabriella Ghermandi scrittrice e cantante italo-etiope. C’è anche un appuntamento per i più piccoli con una fiaba e un piccolo laboratorio creativo.
Ma la settimana ci porterà anche a porre attenzione ai movimenti e alle reti alimentari e contadine per la sovranità alimentare, dall’Emilia Romagna all’Etiopia passando per la Puglia e la Basilicata.
La proposta culturale legata alle iniziative si è arricchita grazie a tante le collaborazioni: Università di Parma, Istituto Storico della Resistenza, Arvaia e rete per la sovranità alimentare Emilia-Romagna, Movimento Terre, Distretto di Economia Solidale parmense, Antica Corte Pallavicina, CIPSI – Coordinamento di associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale e le associazioni Futura, Campi Aperti, Apicoltori Reggio-Parma, Kwa Dunìa. Il Laboratorio si intreccia con le azioni della fase due di “We can”, progetto di Parma per gli Altri finanziato dalla Regione Emilia – Romagna. Media partner della settimana è Nigrizia, testata italiana dei missionari comboniani dedicata al continente africano e agli africani nel mondo.
Una settimana da non perdere che ci offre un caleidoscopio di iniziative che ampliano lo sguardo contribuendo al legame tra “qui e là” e a quello scambio di esperienze che è alla base della ricchezza di ogni comunità.
Le iniziative sono ad accesso libero e i link per partecipare a tutti gli eventi in calendario sono qui.
Per approfondire: kuminda.org e parmaperglialtri.it