Comunicato stampa dalla Casa della Pace.
PARMA 22 FEBBRAIO 2022 – Dalla Siria all’Afghanistan, dallo Yemen alla Birmania, dalla Somalia al Mali e all’Ucraina. Sempre più ad ogni anno constatiamo l’incremento nella corsa mondiale al riarmo, vediamo che la guerra ritorna anche in Europa, sappiamo – e terrorizza – che la guerra potrebbe essere anche nucleare.
Vorrebbero farci pensare che la politica per la pace attiene a livelli che sono più in alto di noi: allo Stato, ai rapporti tra Stati, alle superpotenze e alle alleanze militari. No. La pace è un diritto di ciascuno di noi, di ogni popolo, è un diritto che noi dobbiamo assicurare ai nostri figli. La politica per la pace è fatta di azioni costanti per la pace, che nel nostro territorio possiamo compiere e che richiediamo vengano condotte dalla Amministrazione locale.
Per questo la ‘Casa della Pace’ di Parma lancia una proposta a tutte le forze politiche in campo nelle prossime elezioni amministrative: un assessorato per la pace parte integrante della prossima giunta.
La proposta di costruire un organo istituzionale per la pace, già sottoscritta da oltre 40 associazioni di Parma, mira a dotare la giunta parmigiana di uno strumento esplicito e nuovo: un assessorato reale per la costruzione della pace. “Serve che l’Ente Locale – dicono dalla Casa della Pace, cui convergono decine di associazioni locali impegnate su queste tematiche – si assuma la responsabilità e l’impegno di svolgere tutti gli atti concreti che nell’appello sono indicati: dalla promozione dello studio della nonviolenza nelle scuole e nell’università, alla organizzazione stabile di eventi per la pace, alla adesione ad una economia di pace attraverso il monitoraggio delle attività economiche e finanziarie che nel territorio si occupino di produzione diretta ed indiretta di materiale bellico con la richiesta di conversione, alla partecipazione attiva alle campagne per l’eliminazione delle armi nucleari e il disarmo. Ed altro ancora. Chiederemo ai candidati a sindaco di sottoscrivere gli impegni che appello prevede”.
Già oltre 40 associazioni di Parma hanno aderito all’appello, che rimane aperto alle adesioni di ulteriori associazioni, di singoli cittadini, di partiti politici, ecc. “Quanti più sottoscriveranno questa richiesta – spiegano i promotori – più riusciremo a far sentire la nostra voce, a far sì che la pace sia programma di governo, a ottenere risultati verificabili”. Delle ulteriori adesioni verrà data periodica informazione. Per dare forza a questo progetto la Casa della Pace ha lanciato una raccolta firme sul sito di Ciac onlus. Si può firmare da questo link.
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Le associazioni firmatarie:
Casa della pace- ets, Associazione Giovanni XXIII, CIAC onlus, Coordinamento Pace e Solidarietà odv, Gruppo Mission aps, Caritas diocesana parmense, Missione Oggi, Associazione Missionari Saveriani onlus, Comunità di servizio e accoglienza Betania odv, Libera, Associazione di Amicizia Italia – Birmania, Azione Cattolica Parma, Rete Carcere odv, Comitato Chiamata contro la guerra, Donne in nero, Sguardi di fraternità odv, Consorzio delle cooperative di solidarietà sociale, Rete Kurdistan Parma, Legambiente aironi del Po, Kwa Dunia, Parma per gli altri odv, Tuttimondi aps, Associazione Di mano in mano, Manifattura urbana, Centro interculturale di Parma e Provincia, Società Missionaria di Maria, Consulta Giustizia Pace e Salvaguardia del creato, Pozzo di Sicar aps, Aps Generazioni Precarie/Art lab, Arte migrante Parma, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Teatro migrante Parma aps, Movimento dei focolari Comunità di Parma, San Cristoforo onlus, Rete diritti in casa, Laicato saveriano, CNGEI, Coordinamento dei soci di Parma di Banca Etica, Associazione di amicizia Italia Cuba – Circolo di Parma, AGESCI zona Parma, Convergenza per la società della cura.