La Libera Università del Sapere Critico propone tre nuovi corsi: |
Il grande equivoco della cultura. Una proposta di riflessione sull’uso disfunzionale di uno dei termini più rilevanti nel dibattito pubblico attuale. A cura di Tifany Bernuzzi e Igor Micciola Disciplina: Antropologia Periodo: 28.03.2022-18.04.2022 Giorni: lunedì 18:30-20:00 Costo: 40 euro (studenti 20 euro) Modalità corso: in presenza con possibilità di collegamento online Nel linguaggio comune così come in quello istituzionale e politico, la parola “cultura” è tra quelle più impiegate, spesso con una certa gravità, e il suo significato è dato per assodato. In realtà, è tutt’altro che pacifico perché, secondo le circostanze, ci possiamo trovare di fronte a definizioni lontanissime tra loro: quante volte abbiamo sentito dire “con la cultura non si mangia”, oppure “è una persona di una certa cultura” o ancora “dobbiamo difendere la nostra cultura”? La confusione, però, non è certo data dalla polisemia, i termini con significati diversi sono tantissimi in ogni lingua e la nostra non fa eccezione. Il problema, piuttosto, sta nella tendenza a parlarne come un insieme omogeneo, fino a sovrapporre idee e categorie che non hanno niente a che fare le une con le altre. Si finisce, così, col fare discorsi vaghi e inconcludenti sulla cultura, paradossalmente anche in quei momenti in cui si vorrebbe ribadire proprio la sua necessità. Ma allora, che cos’è la cultura? Il corso è pensato come una proposta di riflessione con cui provare a fare chiarezza e uscire, quindi, dalla trappola della confusione. Per farlo, sono decisivi i principi di base dell’antropologia, della sociologia e della pedagogia. Questi strumenti permettono di distinguere i diversi significati della parola, i quali, una volta isolati, risultano concetti alla portata di chiunque. Districati i fili dal gomitolo caotico, si apre finalmente la possibilità di esaminare il ruolo che ogni definizione gioca all’interno del dibattito pubblico e politico attuale. Estetica e utopia Forma teorica e rilevanza politica dell’estetico. A cura di Luca Fregoso Disciplina: Filosofia Periodo: 30.03.2022-20.04.2022 Giorni: mercoledì 18:30-20:00 Costo: 40 euro (studenti 20 euro) Modalità corso: in presenza con possibilità di collegamento online Si è talvolta considerato l’ambito di pertinenza dell’estetico come fattore puramente accidentale dell’esperienza, come contenitore neutrale e in sé privo di senso e di valore, di significati tra loro eterogenei. In realtà, l’aisthesis, ovvero il campo della sensibilità di cui l’arte rappresenta una declinazione specifica ma non esclusiva, sembra mal sopportare ogni tentativo riduzionistico che la confini a semplice rivestimento di una Verità astratta e predefinita. Al contrario, vuole esprimere in modo esemplare da una parte un modello di configurazione teorica in stretta connessione con il “perimetro della nostra finitudine” dall’altra una visione dell’alterità, anche intesa come “ulteriorità di senso”, dalle rilevanti conseguenze politiche. Si tratterà, quindi, di verificare come l’elaborazione di una concettualità prettamente estetologica possa offrire importanti criteri interpretativi della società moderna. La perdita dell’aura e lo statuto aperto dell’opera d’arte, l’estetizzazione delle modalità e delle forme della politica in relazione alla riflessione sulla natura della immaginazione utopica, la dialettica tra possibilità e negatività dell’estetico, l’assuefazione al sensazionale come nuovo paradigma di costituzione del sociale sono alcune delle questioni che si tenterà di mettere a fuoco seguendole nel percorso di ricerca tracciato da autori “classici” dell’estetica contemporanea come Walter Benjamin e Theodor W. Adorno o nei contributi più recenti di studiosi come Christoph Türcke. La educación popular nei movimenti argentini e nelle lotte italiane A cura di Claudia Paganoni Disciplina: Storia Sociale Periodo: 01.04.2022-29.04.2022 Giorni: venerdì 18:30-20:00 Costo: 50 euro (studenti 25 euro) Modalità corso: online A Buenos Aires, all’inizio degli anni Duemila, in piena crisi economicosociale, nascono i primi Bachilleratos Populares: scuole secondarie serali per giovani e adulti che mirano a coprire un vuoto lasciato dallo stato, quello dell’educazione degli adulti, attraverso l’autogestione dal basso. Oggi sono circa 130 in tutto il paese e, pur con delle differenze, ciò che ha accomunato le scuole popolari bonarensi in questi vent’anni di storia è: l’affermazione del carattere politico di tutti i progetti educativi, in contrasto con concezioni di neutralità; l’essere guidati dalla nozione teorico-pratica di educación popular latinoamericana e freriana, quindi da un’esplicita intenzionalità politico-pedagogica legata a progetti emancipatori; la volontà di revisionare i vincoli pedagogici tradizionali; l’obiettivo della autogestione degli spazi formativi; la costruzione di ecologie del sapere, dove i saperi popolari sono interrelati con quelli accademici; la costruzione di relazioni permeabili tra gli spazi educativi e la comunità. Il corso si propone di gettare luce sulla relazione fra educazione popolare e movimenti sociali e sulla tradizione della educazione popolare in prospettiva latinoamericana, per poi entrare nel merito della vicenda dei Bachilleratos Populares guardando alla loro storia, ai principali dibattiti politici che li attraversano e alla didattica sovversiva che sperimentano. Per finire, vedremo come la tradizione della educación popular ha contaminato i movimenti italiani e il ruolo che riveste oggi in questo contesto. |
I corsi in presenza si svolgeranno presso l’Auditorium della Fondazione Matteo Bagnaresi, in via Saragat 33/a a Parma. Anche i corsi previsti in presenza potranno essere seguiti online tramite la piattaforma googlemeet. Per accedere è necessario essere soci del Centro studi movimenti (il costo della tessera annuale è di 15 euro). I corsi sono validi per la formazione degli insegnanti. Per i docenti è prevista l’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio ai sensi degli articoli 64 e 67 del CCNL 2006-2009. E’ possibile il pagamento con la “carta del docente”.
Per informazioni e iscrizioni: lusc.csm@gmail.com o 3294061852 (Sofia)
Segreteria: martedì’ ore 9,30 – 13,00, presso Centro Studi Movimenti, via Saragat 33/A, 43123, Parma