Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa congiunto a firma di diciassette realtà associative cittadine.
IL CASO “NUOVO STADIO”: ENNESIMO SFREGIO ALLA PARTECIPAZIONE E ALLA TRASPARENZA
Abbiamo fortunosamente saputo, solo qualche giorno fa, che sabato 27 aprile sarebbe stato l’ultimo giorno per presentare osservazioni alla procedura di VARIANTE URBANISTICA per cambiare destinazione all’area dello stadio Tardini. E, come tutti i cittadini di Parma, lo abbiamo appreso senza che fosse stata data notizia PUBBLICA dell’avvio di questa procedura.
Reputiamo gravissimo il comportamento dell’amministrazione comunale di Parma che, in un progetto di tale impatto, non ha informato i cittadini di avere iniziato il giorno 28 febbraio le procedure di variante: nei primi 60 giorni infatti tutti i cittadini interessati avevano la possibilità di formulare osservazioni di tipo ambientale, sanitario, territoriale, urbanistico in grado di controbilanciare l’obiettivo prioritario del proponente privato, il Parma Calcio, che ha presentato un progetto che stravolge la natura e la vocazione consolidata di quel luogo nell’ottica commerciale e speculativa funzionale agli interessi della società privata.
Il Comune ha scelto di limitarsi alla pubblicazione sull’albo pretorio e sul BURER, il Bollettino ufficiale della Regione: il minimo indispensabile dal punto di vista legale e formale, ma di certo insufficiente politicamente per chi vuole davvero essere trasparente ed informare la cittadinanza. Gli amministratori hanno voluto di fatto impedire la partecipazione popolare, procedendo in sordina alla definitiva trasformazione di un’area centrale di Parma. Gravissimo che in questi due mesi di dichiarazioni, interviste e comunicati, elargiti in gran numero dagli amministratori, nessuno di loro ne abbia mai parlato. Se ne sono tutti “dimenticati”, colti da una sorta di oblio collettivo. Solo accenni generici alla necessità di una variante urbanistica “futura”, impedendo di fatto ai cittadini di esprimere la propria opinione sulle sorti della città.
Persino nell’occasione istituzionale del Consiglio Comunale del 25 marzo scorso, l’assessore Bosi, rispondendo alla richiesta di chiarimenti sull’iter di variante del consigliere Ottolini, ha evitato di informare il Consiglio del fatto che la procedura di variante era stata depositata circa un mese prima e che chiunque poteva fare osservazioni delle quali la Conferenza dei servizi deve tener conto, di fatto celando la cosa, oltre che ai cittadini, anche ai consiglieri, che pure saranno chiamati a pronunciarsi in Consiglio su di essa.
In una recente intervista sul Tardini, l’assessore De Vanna ha dichiarato “… Siamo sicuramente a buon punto …. Adesso, sulla base dell’articolo 53 della legge regionale 24 del 2017, facciamo un passaggio dovuto in Consiglio Comunale anche per la variante urbanistica, … “(Parma Today, 03 aprile 2024). Anche De Vanna si è dunque ben guardato dal riferire del deposito avvenuto più di un mese prima, e dell’opportunità di ogni cittadino di esprimere il proprio parere.
I firmatari di questo comunicato, data la mancanza di tempo non hanno potuto né diffondere l’informazione fra i cittadini né completare come pianificato le osservazioni a questo impattante progetto.
Ancora una volta però il tentativo di imporre il silenzio e scoraggiare e ostacolare la partecipazione NON HA FUNZIONATO: grazie al lavoro dei comitati, delle associazioni e di tanti cittadini e professionisti abbiamo presentato per tempo 38 osservazioni sulle criticità del progetto da sottoporre alla conferenza dei servizi su aspetti procedurali, ambientali, di tutela storica. Le osservazioni sarebbero state molte di più se la dovuta e necessaria informazione fosse stata fornita al momento del deposito. Dovuta alla città, agli anni di dibattito e mobilitazione, alle 8421 firme di cittadini raccolte contro un progetto che in tre anni è rimasto sostanzialmente lo stesso.
Rispetto, partecipazione e trasparenza non sono slogan da esibire: occorre praticarli con coerenza e onestà. E questa procedura di variante produrrà presto un nuovo banco di prova per l’Amministrazione: un voto in Consiglio Comunale sull’esito della Conferenza dei Servizi. Verificheremo anche in quella circostanza la sua effettiva volontà di perseguire l’esclusivo interesse pubblico.
Comitato Tardini Sostenibile, Parma Città Pubblica APS, Manifattura Urbana, Legambiente Parma, Artetipi, Sodales ODV, DES Parma – Distretto di Economia Solidale APS, Associazione O.K. Club, Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega APS, APS Parma Sostenibile, Fruttorti di Parma, Associazione Nocargoparma, Parma Etica APS, Fiab-Parma, WWF Parma, ADA Associazione Donne Ambientaliste, Tuttimondi Asd – Aps