Servizio Civile Universale

Come dare una svolta al futuro? Centosei posti fra cooperative, associazioni, enti pubblici e parrocchie: il Coordinamento degli Enti lancia l’invito ai giovani. Candidature entro il 15 febbraio.

C’è chi comincia spinto da passioni e ideali altissimi, chi si avvicina invogliato da un primo stipendio, c’è chi sceglie una grande associazione, chi una piccola realtà non conosciuta, c’è chi lo intende come l’anno sabbatico che mette in pausa le scelte future e chi invece pensa a un’esperienza che lo avvicini alla professione di domani.

Per il Servizio Civile Universale non ci sono motivazioni univoche: sono una pluralità di visioni, aspettative, idee a spingere i ragazzi nello scegliere di partecipare al bando. Ma ciò che è certo è che, qualunque sia il punto di partenza, il punto di arrivo sarà diverso perché, dedicare un anno al Servizio Civile Universale, è un’esperienza che lascia il segno.  

Quest’anno, chi ha dai diciotto ai ventotto anni ha tempo fino alle ore 14 del 15 febbraio per presentare la propria candidatura online sulla piattaforma alla dedicata all’indirizzo domandaonline.serviziocivile.it.

Ogni progetto dura un anno, prevede un impegno di 25 ore settimanali, un compenso mensile di 507 euro, una formazione di 100 ore a 360° e un tutor dedicato per accompagnare verso l’uscita dall’esperienza, aiutando a cogliere le opportunità professionali presenti sul territorio. Tempo previsto per l’inizio del servizio, l’inizio dell’estate.
In più, da quest’anno l’impegno di chi si mette a disposizione della comunità, ha un nuovo riconoscimento: l’avere riservato il 15% dei posti nei concorsi pubblici.

Per chi volesse cogliere l’opportunità, c’è l’imbarazzo della scelta, perché solo fra Parma e provincia ci sono 24 progetti a disposizione, 8 dei quali fanno capo a enti che sono parte del Copesc, il coordinamento degli enti di servizio civile che tiene insieme Consorzio Solidarietà Sociale, CSV Emilia e Caritas Parmense.

Questi otto progetti coinvolgono cooperative, associazioni, enti pubblici e parrocchie con 106 posti distribuiti fra Parma, Torrile, Collecchio, Fidenza, Noceto, Salsomaggiore Terme, Traversetolo, Sala Baganza, Bore, Colorno, Fidenza, Fontevivo, Langhirano, Sorbolo Mezzani e Fontanellato.

Le 44 realtà che aspettano di accogliere i ragazzi e le ragazze in Servizio Civile sono: Caritas Children Onlus, CIAC, Centro Interculturale di Parma e provincia, Parma per gli altri, Solidarietà Muungano, Kwa Dunia, Caritas Diocesana Centro di Ascolto, Caritas Diocesana Mensa, CSV EMILIA Sede di Parma, Centro Antiviolenza, Centro di Aiuto alla Vita, Anffas Parma, Traumi, FA.CE, Va pensiero, ANCESCAO, Comunità Betania, Per Ricominciare, Cento per Uno Emporio Solidale, Intercral Parma, ASP di Parma, i Comuni di Parma, Bore, Fontevivo, Colorno, Sorbolo Mezzani, Torrile, CSS Lavoro, Consorzio Solidarietà Sociale e le Cooperative Sociali Avalon, Cigno Verde, Il Campo D’oro, Il Ciottolo, Lunaria, Sirio, Arcobaleno, Fiorente, Insieme, Il Cortile, Il Giardino, La Bula, Molinetto, Gruppo Scuola.
Trovate i loro progetti qui.

Essere un ente accogliente è l’occasione non solo per avere un aiuto concreto e continuativo nelle attività quotidiane ma anche per aprirsi a giovani uomini e donne portatori di idee e visioni nuove.

Per partecipare occorre avere a disposizione le proprie credenziali SPID e compilare la modulistica digitale, dopo aver scelto la sede e il progetto più vicini alle proprie aspirazioni. I progetti sono tutti sul sito del Copesc (serviziocivileparma.it); oltre che nella nostra provincia, spaziano da Piacenza a Reggio e sono tutti ugualmente interessanti.

Ci si può dare da fare per le donne e le mamme in difficoltà, per l’educazione di bambini e ragazzi, per l’intercultura e l’integrazione di persone straniere, per chi ha perso il lavoro, per i malati, per le persone con disabilità, per gli anziani e i fragili in generale, come i detenuti, ad esempio.

Esperienze diversissime legate però dalle stesse parole chiave: inclusione, solidarietà e sostenibilità.

Chi frequenta i social, può trovare ispirazione nella Campagna che sta girando in questi giorni per promuovere l’esperienza sulle pagine Facebook e Instagram di Copesc, Consorzio e CSV Emila. Si tratta di un grande esperimento di lavoro collettivo che ha coinvolto tutti i ragazzi e le ragazze attualmente in servizio. E’ proprio a loro che abbiamo chiesto di parlare ai coetanei per raccontare, con il linguaggio che gli è proprio, quanto questa esperienza sia stata significativa nelle loro vite. Il messaggio che è emerso, giorno dopo giorno dai gruppi dei ragazzi al lavoro, è che sì, ne vale davvero la pena.