Serve una mano?

Una città di buoni vicini di casa: parte la campagna dei volontari, in quattro quartieri della città. Con Parma welfFARE per non lasciare solo nessuno

Ci sorridono dai pendenti sugli autobus, ci guardano rassicuranti dalle plance stradali, dalle cartoline colorate, negli spot su Tv, radio e social… I volontari hanno un nome e un volto, uno sguardo sereno che ispira fiducia e lanciano un unico messaggio: se ti serve una mano, puoi contare su di noi, i volontari del tuo quartiere.

“Serve una mano?” è infatti il claim della campagna di comunicazione presentata oggi da Parma welFARE per tendere la mano a chi è in difficoltà e raggiungere chi ha bisogno di un aiuto, pensando anzitutto a chi non osa chiederlo.

Scendono così in campo i volontari di 23 associazioni e di 10 Punti di comunità, insiemenel progetto Non più soli. Organizzazioni ben radicate sui territori che da due anni hanno scelto di coordinare il proprio lavoro consapevoli che, per essere capillari ed efficaci, serve una rete che includa tutti dove ognuno può tesserne un pezzo. E vicinanza è una delle parole chiave di questa campagna che punta a costruire una città di buoni vicini di casa che si prendono cura gli uni degli altri, in un rapporto di scambio e reciprocità.

Si parte da quattro quartieri: Lubiana- San Lazzaro, San Leonardo, Montanara e Oltretorrente con l’idea di arrivare a coinvolgere l’intera città. Per portare una spesa, ritirare una medicina in farmacia o anche solo per un caffè: i volontari ci sono e sono pronti a mettersi a disposizione gratuitamente perché sanno bene che, quando si dà, si riceve in cambio molto di più.

“Reciprocità”, infatti è l’altra parola chiave di questa campagna che vuole far capire a chi è più fragile che, per volontari, sarà un piacere poterlo aiutare. E di aiuto, Non più soli, ne ha già portato tanto: nato nel 2020 a seguito della pandemia, solo nei primi sei mesi del 2022, grazie ai volontari, il progetto ha offerto 5856 servizi come la spesa a domicilio, i trasporti, la compagnia… Fra le persone sostenute, ci sono 957 anziani e 484 adulti fragili. Ma il sommerso è ancora tanto, perché chiedere aiuto non è sempre facile e i volontari vogliono che nessuno resti solo davanti a una difficoltà. Quindi, se serve una mano, l’invito è a chiamare il 327 307 3216 dove risponde il Punto di Comunità in Ospedale che farà da raccordo con le singole realtà nei quartieri.  

Non più soli è un progetto corale, sostenuto grazie ai fondi raccolti da Parma Facciamo Squadra 2020 e promosso da CSV Emilia con Consorzio di Solidarietà Sociale, Comune di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria, AUSL, CISL e UIL, insieme nella rete di Parma welFARE.

Un riconoscimento importante è arrivato da TransForm, il Forum Transnazionale per l’Integrated Community Care che ha visto nell’esperienza di Parma WelFARE una pratica innovativa per il modo di coinvolgere la comunità nella cura delle persone.

Ma i veri protagonisti sono i dieci Punti di Comunità e le associazioni: AIMA Parma Onlus, Aisla sez. di Parma, Al-Amal, ANCESCAO Parma, ANFFAS Parma, ANSPI San Pancrazio, Assistenza Pubblica Parma, AUSER Fidenza, AUSER Parma, AVO, CentoperUno Odv – Emporio Solidale, Centro Sociale Autogestito Sorbolo, Compagnia In…stabile, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Solidale, Croce Rossa Italiana (Comitato di Parma, Comitato di Fidenza, Comitato di Fontanellato), Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza, INTERCRAL, Intesa San Martino-progetto Consultami, Prociv Fidenza, Pubblica Assistenza Seirs Croce Gialla, Verso il Sereno.

E’ grazie al loro impegno che costruiremo insieme una comunità attenta agli altri e capace di tendere la mano alle persone prima che possano sentirsi sole.

Per saperne di più c’è il sito www.parmawelfare.it