Scuole tecniche e riforma

L'APS Parma Città Pubblica promuove un incontro per rispondere agli interrogativi sull’efficacia della riforma delle scuole tecniche. Il 22 febbraio al Bizzozero.

La proposta di riforma degli istituti tecnici e professionali, che prevede la riduzione del percorso da 5 a 4 anni ai quali abbinare un biennio di ITS, presentata alle scuole nei mesi scorsi come sperimentazione e approvata da pochissimi collegi docenti, ha raccolto il consenso dello 0,6% dei nuovi iscritti. Nonostante questo scarso successo, il MIM ha deciso di procedere a passo spedito: il testo di riforma è già passato in Senato e si accinge ad essere discusso alla Camera.

Risulta difficile credere che una riduzione del percorso di studi e delle ore dedicate alle competenze di base (italiano, inglese, matematica, storia…) possa preludere ad una maggiore qualità dei percorsi educativi. Suscita inoltre molta preoccupazione il processo di privatizzazione di un importante segmento del sistema di istruzione pubblico, dato il massiccio ingresso dei privati e delle aziende del territorio negli orari curricolari.

Sarà davvero garantita la parità di accesso al sapere per tutti e tutte? A questi studenti sarà precluso a priori l’accesso all’Università? La scuola, invece che curarsi principalmente della formazione della persona come previsto dalla Costituzione, non si vedrà definitivamente condizionata dalle esigenze mutevoli del mondo del lavoro? Che cosa accadrà se a questa riforma si affiancherà la regionalizzazione dei sistemi educativi con l’attuazione dell’Autonomia differenziata?

Per cercare di dare risposta a questi ed altri interrogativi, Parma Città Pubblica APS organizza un pubblico dibattito sull’argomento dal titolo “Riforma degli istituti tecnici e professionali: quali obiettivi?” giovedì 22 febbraio alle ore 18 presso la sala civica Bizzozero.

Con l’aiuto di Salvatore Barbera, segretario FLC CGIL di Parma, e del Prof. Giovanni Fasan, Dirigente scolastico dell’ITE Melloni, presenteremo le caratteristiche di questa riforma e cercheremo di capire quali rischi essa presenti e quali obiettivi culturali, economici e sociali essa si ponga.
Sono invitati docenti, dirigenti, studenti e genitori, oltre che la cittadinanza tutta.