Quando la malattia irrompe nella vita di una persona, la rende inevitabilmente più fragile e bisognosa di aiuto. Vale per tutti, ancor più se chi ne viene toccato si trova già in una situazione di fragilità, magari perché solo o in situazione di povertà. È in questi momenti che il sostegno della comunità diventa fondamentale.
Il fondo “Non più soli – Parma WelFARE”, attivo presso Munus Fondazione di Comunità di Parma, nasce proprio con questo obiettivo: essere vicino a chi sta attraversando un momento di difficoltà a causa di una malattia. Promosso da CSV Emilia e fortemente voluto da Parma welFARE e dal gruppo di associazioni del progetto “Non più soli”, il fondo è sostenuto in primis dal Gruppo Chiesi che, ancora una volta, si impegna per il bene della comunità.
Chiesi ha posto il primo mattone di una raccolta fondi aperta a tutti coloro che credono che il benessere di ogni singolo individuo sia fondamentale per il benessere collettivo
Chi potrà beneficiare del fondo?
Il fondo “Non più soli” è destinato a persone in condizioni di fragilità sociale ed economica, individuate dagli operatori ospedalieri. Si tratta di individui il cui equilibrio di vita è stato compromesso dalla malattia, ad esempio persone ricoverate in condizioni di marginalità che necessitano di ausili per tornare a casa, persone sole e senza una rete familiare solida che hanno bisogno di un accompagnamento e di un sostegno anche dopo la dimissione ospedaliera.
Il fondo è nato dall’ascolto delle esigenze espresse da chi opera nei reparti ospedalieri, bisogni concreti che, se non trovano una riposta, rendono impossibile il rientro a casa: un letto sanitario, un busto su misura, una scarpa ortopedica, un deambulatore… oggetti costosi e necessari per ritornare alla quotidianità ma che non tutti possono permettersi.
Intorno a questo progetto si muove un’ampia rete di soggetti, dal pubblico al privato. Ne fanno parte l’Ospedale, l’Azienda USL, il Comune di Parma e trenta associazioni parte del progetto “Non più soli”. I volontari sono il vero motore del progetto. Sono loro, ad esempio, che accompagnano a casa le persone dimesse o si preoccupano che al loro rientro abbiano tutto il necessario, dagli ausili sanitari alla spesa nel frigo.
Le azioni sostenute dal fondo
Il fondo è un ulteriore e fondamentale passo avanti in un percorso partito nel 2019, che negli anni ha permesso di tessere una rete solida e solidale intorno alle persone fragili, con azioni concrete che hanno bisogno di essere sostenute. Attraverso la creazione del fondo, la cittadinanza potrà così avere un ruolo di supporto attivo. Le donazioni private, infatti, permetteranno di:
– acquistare o noleggiare dispositivi e presidi sanitari in base alle segnalazioni del PUD, (Punto unico dimissioni dell’Azienda ospedaliera) per incrementare il progetto Ausili che da due anni coinvolge Anmic Parma, Intercral e Cooperativa Sirio nel mettere a disposizione di chi non può permetterseli, ausili sanitari donati da altri cittadini. Un circolo più che virtuoso in aiuto di chi è in difficoltà;
– sostenere l’iscrizione annuale ad ANMIC Parma, associazione che si occupa di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità. Un supporto importante per chi ha bisogno di far valere i propri diritti;
– rendere possibile il trasporto dopo la dimissione dagli ospedali di Vaio e Borgo Val di Taro intercettando eventuali fragilità e mettendo in moto interventi che garantiscano un aiuto direttamente a casa. Il modello di rifermento è il progetto di Assistenza Pubblica Parma che dal 2019, sempre grazie al sostegno del Gruppo Chiesi, segue le persone fragili nella dimissione ospedaliera.
Come donare
Si può donare con carta di credito, collegandosi direttamente al sito www.fondazionemunus.it o utilizzando l’IBAN IT 09 E 07072 12700 000000741937 – intestato a MUNUS Fondazione di Comunità di Parma ETS (causale: erogazione liberale).
Tutte le donazioni sono detraibili/deducibili ai fini delle imposte sui redditi (sia per le imprese che per le persone fisiche).
Ogni donazione, grande o piccola che sia, contribuirà a costruire un futuro migliore per chi ha bisogno, garantendo un percorso di cura e di guarigione più sereno e un ritorno alla vita quotidiana.
Alla conferenza stampa di presentazione del Fondo, che si è tenuta oggi presso la sala Truffelli di CSV Emilia, hanno preso parte i rappresentanti dei diversi partner del progetto.
Arnaldo Conforti, direttore di CSV Emilia
“Questo progetto rappresenta l’ultimo passo di un cammino ormai lungo che vede cooperare insieme mondi diversi: il terzo settore, le istituzioni, le imprese. È un metodo che solo qualche anno fa veniva favoleggiato nei convegni coma la strada più auspicabile e che ora nella nostra città è diventato prassi. Oggi presentiamo un progetto che ci consentirà in futuro di concretizzare altre azioni importanti”.
Simona Pironti, SV&S Senior Specialist del Gruppo Chiesi:“La persona al centro: si può sintetizzare così il significato di questa iniziativa che ha il merito di considerare il paziente lungo tutto il percorso di cura, con l’obiettivo di facilitarne il ritorno a una vita piena, nella quotidianità. È anche la nostra missione come azienda farmaceutica. Il progetto rappresenta l’evoluzione di un cammino che è partito già alcuni anni fa, e che da subito abbiamo deciso di sostenere: la sua forza è rappresentata da un ascolto attento delle esigenze del territorio e dalla sua natura collettiva, nel senso che è reso possibile dalla collaborazione tra istituzioni, imprese e associazioni del terzo settore. Crediamo fortemente in questo networking virtuoso e confidiamo, con il nostro esempio, di poter ispirare altre aziende: maggiore è il numero di attori coinvolti, maggiore è l’impatto che tutti insieme possiamo avere”.
Ettore Brianti, assessore al Welfare del Comune di Parma:
“Parma è una città, tra virgolette, ricca, ce lo dicono i dati economici che sono usciti. Però non dobbiamo nasconderci che c’è una fragilità e che si comincia a vedere una differenza fra chi ha un redito e chi fa fatica. Non mi riferisco alle povertà assolute e nemmeno alle povertà relative: c’è proprio una fascia intermedia che fa fatica, per vari motivi. A oggi questi progetti sono importanti perché ci permettono di non lasciare indietro nessuno, anche dentro quella fascia intermedia”.
Massimo Fabi, direttore generale azienda dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e commissario straordinario Azienda USL:
“Quando dopo l’ospedalizzazione devi essere rimesso nelle condizioni di agire la vita ordinaria, se non hai alcune disponibilità concrete, tecnicamente acquisibili nei tempi necessari e soprattutto se sei un soggetto fragile che per vari motivi i non può accedere ad alcuni presidi e ausili, questo diventa un problema enorme. Il bello di questo progetto è che da un supporto concreto, utile e immediatamente disponibile proprio a quelle persone che non riescono”.
Cecilia Maria Greci, vice presidente e legale rappresentante di Fondazione MUNUS:
“Nessuno dovrebbe mai sentirsi solo difronte a un problema, ancor più se il momento di difficoltà è causato da una malattia; per questo ci siamo subito prodigati per attivare il fondo Nonpiùsoli, consapevoli che dare una risposta tempestiva e concreta, a chi sta affrontando problemi di salute o si trova al fianco di un malato, è di vitale importanza per il buon esito del decorso terapeutico.”