Nasce il “Coordinamento Lupo. Per divulgare secondo scienza”.
Associazioni del territorio e liberi professionisti impegnati nella conservazione e nel monitoraggio del lupo, si uniscono per dare un focus scientifico agli “inutili e infondati allarmismi”, derivanti dalla presenza del lupo in Provincia di Parma e dagli attacchi ai cani da caccia.
Le scorse settimane hanno visto l’esposizione mediatica del lupo salire alle stelle, a seguito di episodi di uccisione di cani da braccata durante la caccia al cinghiale, fenomeno studiato da anni nella nostra stessa provincia che vede i lupi attaccare i competitori invasori del loro territorio. Questo fenomeno, osservato in varie zone d’Italia e d’Europa, è conseguente ad un tipo di caccia insostenibile e dannosa, come riconosciuto da istituzioni scientifiche, che non solo mette continuamente a rischio i cani dei cacciatori che ogni anno vengono feriti e uccisi dagli stessi cinghiali, in numeri ben superiori a quelli preda dei lupi, ma che può provocare, secondo alcuni studi scientifici, un’alterazione delle popolazioni del suide selvatico con conseguente aumento numerico.
Si resta stupiti di fronte al fatto che si stia demonizzando l’unico animale predatorio, in grado di aiutare le reali problematiche del territorio, dovuto ad uno squilibrio dell’ecosistema generato dall’uomo, se mettiamo sulla bilancia i danni causati dalla fauna selvatica che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini (Coldiretti stima che solo nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa di cinghiali e animali selvatici) e consideriamo quanto costi cara all’agricoltura dell’Emilia-Romagna l’invasione degli animali cacciabili (dati pubblicati da Confagricoltura stimano quasi 3 milioni annui di danni provocati da specie selvatiche (cinghiali e caprioli) e quelle immesse dai cacciatori sul territorio per essere uccise (lepri e fagiani).
Come è possibile che non si tengano minimamente in considerazione i benefici che il lupo apporta nel contenere il numero degli ungulati presenti in natura?
Non possiamo non citare le lamentele che a inizio autunno le stesse associazioni venatorie hanno portato sui giornali in merito alla riduzione di cinghiali e caprioli ad opera del lupo.
Per fare luce su queste e altre numerose contraddizioni, ma anche sulla infondatezza delle paure (che possono arrivare a configurarsi come procurato allarme) di amministratori, amplificati dal megafono della ricerca della notizia ad ogni costo, ma anche per evidenziare il ruolo essenziale del lupo negli equilibri naturali in un mondo che l’umanità sta devastando, moltissime associazioni, gruppi e singoli impegnati nell’osservazione, monitoraggio o semplice apprezzamento del lupo si sono messe insieme sotto il nome di Coordinamento Lupo – Per una corretta informazione scientifica.
Il Coordinamento è già al lavoro per la realizzazione di un programma di iniziative a favore di una narrazione scevra da pregiudizi e per l’apprezzamento del lupo come elemento fondamentale dei nostri ecosistemi e paesaggi, dal Po al crinale appenninico.
Chi volesse mettersi in contatto o aderire al Coordinamento può scrivere a: coordinamentolupo@gmail.com
Queste le Associazioni e i liberi cittadini che fino ad oggi hanno aderito:
Ada Odv Associazione Donne Ambientaliste
Oipa organizzazione internazionale Protezione Animali
Parma Etica ASD
ENPA Ente nazionale protezione animali (sezione Parma)
MDF circolo per Parma
Comitato civico per la tutela del torrente Parma
Pet Rescue Italia Amici di Giampi
ProNatura ValParma
Gruppo Italian Wild Wolf
Gaia Animali & Ambiente OdV
Natour Biowatching
Tuttimondi asd-aps