Indagare i rapporti umani nella loro relazione con il potere, privilegiando i pensieri e le visioni delle donne che per troppo tempo sono state messe a tacere, rese mute. Da queste considerazioni nasce “Mute d’accento” la nuova creazione di Festina Lente Teatro e Vagamonde, diretta da Andreina Garella, commissionata da Verdi Off in prima assoluta, che debutterà il 15 e 16 ottobre alla Galleria San Ludovico. Uno spettacolo che nasce dall’omonimo progetto teatrale realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma, che in questi mesi si è sviluppato tra prove e messa in scena, laboratori teatrali e conversazioni filosofiche rivolte alla città e alle scuole secondarie di secondo grado.
Ispirato all’aria del “Rigoletto” di Giuseppe Verdi La donna è mobile in cui il Duca di Mantova canta il suo disprezzo per le donne (“La donna è mobile qual piuma al vento muta d’accento e di pensiero”), sintesi estrema di un certo pensare al maschile, lo spettacolo, che vede le ambientazioni di Mario Fontanini e le musiche di scena di Ailem Carvajal, vedrà in scena 17 donne di tutto il mondo, di tutte le età, migranti e native, vecchie e nuove cittadine: Barbara Baistrocchi, Pia Bizzi, Valeria Cammarata, Christabel Eigbehi, Olivia Carmona Hernandez, Sandra Correia, Polina Grusca, Alida Guatri, Klaudia Hoxha, Angela Marchetti, Enrica Mattavelli, Teresa Portesani, Fatima Rjaibia, Simona Spaggiari, Daniela Stratulat, Chidinma Sylvestar, Martina Zarlenga.
Una partitura per donne e azioni mute, una drammaturgia piena di silenzi, un gioco di entrate e uscite per denunciare una condizione umana chiusa in se stessa, in grado di parlare anche senza parole a testimonianza della necessità di un incontro. Un frenetico andirivieni specchio di un’umanità sempre più fragile, costruita intorno a strutture codificate al maschile, un lavoro sulla ferocia e la violenza dei rapporti umani nella loro relazione con il potere. A questo coro muto e fragile si affianca l’unica voce in scena, quella delle idee, che parla con la mutevole lingua della poesia, alla ricerca di altri modi di stare e di vivere il presente. Ad essere privilegiati sono i pensieri e le visioni femminili, nel tentativo di acquisire una maggiore coscienza dei pregiudizi che attraversano tutte le culture e società e che spesso conducono, con valenze diverse, all’esclusione della donna, spesso esclusa dai luoghi di potere e di cultura, vittima di discriminazione e razzismo.
Festina Lente Teatro e Vagamonde, presenze ormai fisse nella programmazione di Verdi OFF, negli anni hanno realizzato creazioni ispirate ad opere verdiane rielaborate drammaturgicamente a partire dai temi del viaggio, della migrazione, dell’accoglienza e dei diritti civili (Aide. Canti migranti, 2018, Il rifugio della sabbia. Intime nostalgie dal Nabucco, 2019, Io non ho posto, 2020, StraOrdinarie, 2021). La loro esperienza, ormai ventennale nel condurre percorsi teatrali rivolti alle donne migranti e native, le ha rese promotrici di progetti inclusivi che portano in sé nuove visioni e azioni tese a sensibilizzare e a favorire il consolidamento e la consapevolezza di una comunità più aperta e viva. Progetti che ruotano attorno all’idea di un Teatro Responsabile, che consente di approfondire e comunicare contenuti legati alle tematiche di genere e migratorie; in questi anni, centinaia di donne si sono incontrate, parlate e ascoltate, convogliando in progetti comuni diverse culture ed esperienze. È nato un sodalizio fra competenze diverse, artistiche e organizzative, che ha permesso la costruzione di opere teatrali rivolte alla città, in spazi insoliti ma frequentati e raggiungibili da più persone per far arrivare riflessioni, pensieri e valori lontani dagli stereotipi.
Informazioni e prenotazioni su
https://www.teatroregioparma.it/spettacolo/mute-daccento/
sabato 15 ottobre 2022, dalle ore 15.30 alle ore 19.00, ogni 45 minuti
domenica 16 ottobre 2022, dalle ore 15.30 alle ore 19.00, ogni 45 minuti