Lo sport per tutti

Per una comunità più inclusiva e attenta ai desideri dei bambini con disabilità parte la sperimentazione del progetto dove lo sport è alla portata di tutti

Dieci bambini con autismo sono i protagonisti di una sperimentazione molto speciale che sta permettendo loro di cimentarsi nello sport, al fianco dei coetanei. Nulla di scontato perché, di fronte a una disabilità, anche la quotidianità si fa impervia per chi ne è portatore e per la sua famiglia. E’ per questo che il progetto “Attivi sempre” prova a spianare per loro un pezzetto di strada.

I piccoli atleti sono stati inseriti all’interno di alcune squadre tradizionali della città. Praticheranno judo, nuoto, basket, calcio e atletica da settembre a fine primavera; la disciplina è stata scelta da loro e anche questo non è un dettaglio scontato.

L’inserimento richiede un’attenzione particolare e un team di lavoro attento e preparato ma apre una strada ricca di possibilità. Sono in tanti a fare la propria parte per realizzare questa azione sperimentale: il Centro per la Diagnosi per la cura e lo Studio dei Disturbi della Comunicazione e della Socializzazione dell’ Ausl Parma, punto di riferimento per i disturbi dello spettro autistico, ha permesso di individuare i bambini, CUS Parma ha messo a disposizione i tutor che li accompagneranno, ossia gli educatori di Giocampus insieme formati attraverso il Master universitario Sport e inclusione, mentre ad accogliere i bimbi saranno le attività sportive che afferiscono a CUS Parma e a UISP.

Il progetto è sostenuto da Fondazione Cariparma e coordinato da CSV Emilia e Consorzio di Solidarietà Sociale.

Così lo sport diventa un’esperienza alla portata di tutti che fa bene ai destinatari diretti di questa azione ma anche a chi ne è comunque coinvolto: i compagni di squadra, gli allenatori, le famiglie. Diventa cioè l’occasione di fare cultura dell’inclusone, di educare con concretezza alle differenze e all’accoglienza, di riconoscere le competenze di tutti.

Per ora il primo mese di attività è già un successo, l’impatto è positivo per i dieci bimbi e per chi sta giocando al loro fianco. Alla fine dell’anno, siamo certi che gli effetti sulle autonomie, sulle capacità relazionali e sull’ampliamento delle competenze anche fisiche, si potrà toccare con mano. Su questo, il monitoraggio e la valutazione sono continui.

Ma il progetto non si ferma qui e la sperimentazione pone le basi per il futuro: si sta lavorando per passare da questa prima fase sperimentale a una più stabile che possa permettere a tanti altri bambini di godere di questa preziosa opportunità.