Libera Università del Sapere Critico

A gennaio in partenza tre nuovi corsi in presenza e online. Storia contemporanea e storia sociale gli argomenti trattati

A gennaio inizieranno tre nuovi corsi della Libera università del sapere critico:

Dall’Italia a Ellis Island. Migrazioni, politica ed etnicità tra Otto e Novecento
A cura di Federico Chiaricati

Disciplina: Storia Contemporanea
Periodo: 10.01.2022-07.02.2022
Giorni: lunedì dalle 18:30 alle 20:00
Costo: 50 euro (studenti 25 euro)
Modalità corso: in presenza (con possibilità di collegamento on-line)

A partire dalla fine dell’Ottocento gli italiani iniziarono a migrare in maniera sempre più massiccia verso il Nord America. L’emigrazione, in particolare negli Stati Uniti, fu una esperienza complessa che modificò sia le vite dei singoli sia le comunità da cui provenivano. I migranti, infatti, non tagliavano completamente i ponti con il paese lasciato alle spalle e tentarono di ricreare il “vecchio” mondo adattandolo al nuovo contesto della comunità etnica raggruppata nelle Little Italies. Il corso tenterà di ricostruire i vari aspetti di una esperienza a tutti gli effetti trasformativa. Saranno infatti considerate le politiche adottate sia dai governi italiani sia da quelli americani per controllare e influenzare flussi e comportamenti dei gruppi di migranti, così come le “strategie” di adattamento a un contesto caratterizzato da forti pregiudizi razziali nei confronti dei nuovi arrivati dall’Europa meridionale, chiamati spesso in maniera dispregiativa Wop, Dagoes, Guinea. Durante il corso saranno analizzate immagini, pubblicità comparse sui giornali etnici e fotografie che testimoniano la rappresentazione e l’autorappresentazione di un gruppo, quello italiano, considerato difficilmente assimilabile nella società capitalista americana. In questo modo sarà possibile comprendere la complessa e articolata esperienza migratoria italiana e come questo fenomeno modificò e influenzò anche il processo di costruzione nazionale in Italia.

Organizzare la comunità. Lezioni americane. I movimenti attuali negli Stati Uniti, da Saul Alinsky a Black Lives Matter
A cura di Marta Gara e Mattia Diletti

Disciplina: Storia sociale
Periodo: 11.01.2022-08.02.2022
Giorni: martedì dalle 18:30 alle 20:00
Costo: 50 euro (studenti 25 euro)
Modalità corso: on-line

Gli Stati Uniti dell’Amministrazione Biden sono un luogo di conflitto, sociale e politico. L’elezione di Donald Trump nel 2016 ha inaugurato la stagione del “populismo globale”; allo stesso tempo, estesi movimenti sociali – le donne sono state le prime a sfilare contro Trump, mentre Black Lives Matter si è affermata come una vera e propria forza politica – hanno occupato la scena e offerto nuovi canali di partecipazione. Questo corso serve a inquadrare le radici di questi movimenti e a capire cosa possono dire a noi europei. Temi e problemi simili ci impongono di osservare da vicino le vicende americane, pur tenendone a mente le peculiarità: la questione razziale, quella migratoria, le diseguaglianze sociali e le nuove politiche economiche, i problemi e le risposte legate alle crisi (pandemica, climatica, economica). Per farlo partiremo da una specificità americana, quella del community organizing (un’invenzione di Saul Alinsky), un metodo di organizzazione dei “senza potere” che nasce negli Stati Uniti negli anni Trenta del Novecento, con l’obiettivo di organizzare comunità subalterne attorno a interessi comuni. Si parlerà quindi delle istanze di democratizzazione e rispetto delle diversità (etnica, culturale e di genere) adottate dai movimenti di protesta americani nel corso dei decenni successivi. Chiuderemo parlando di noi e degli Stati Uniti, di nuovo attraverso il prisma del community organizing e della sua diffusione in Europa e in Italia.

Il melodramma fra teatro e società nell’Italia risorgimentale e nella Russia zarista
A cura di Tatiana Bertolini

Disciplina: Storia contemporanea
Periodo: 12.01.2022-02.02.2022
Giorni: mercoledì dalle 18:30 alle 20:00
Costo: 40 euro (studenti 20 euro)
Modalità corso: in presenza (con possibilità di collegamento on-line)

Nel XIX sec. il genere teatrale del melodramma aveva una diffusione e funzione culturale e sociale pari a quella che sarà per il cinema nel XX secolo. Di questa forma d’arte se ne era occupato Gramsci nei suoi quaderni rilevando come in Italia avesse assunto il ruolo che in altri paesi era stato della letteratura. Durante il periodo risorgimentale, fino al 1848-49, esso divenne un modo per esprimere il sentire comune di una parte del nostro paese: quella maggiormente coinvolta nelle lotte per l’indipendenza e l’unità nazionale e si venne così a creare una sorta di rapporto dialettico tra il compositore e la società che si influenzeranno a vicenda. Nella seconda metà del secolo anche il melodramma subisce delle trasformazioni, le vicende messe in scena ripiegheranno su tematiche borghesi o individuali non più legate e soggetti metastorici, fino ad arrivare a narrare vicende che rappresentano la disillusione di fronte a ciò che è diventata l’Italia. In Russia invece, dove una poderosa letteratura aveva fatto proprio anche il ruolo della filosofia e della politica, assenti in uno stato autocratico, il melodramma, affiancandosi ad essa, con i compositori della Scuola nazionale russa, tenta di rivoluzionare lo stile musicale in contrasto con i modelli importati dall’estero nei quali si identificava l’aristocrazia. Entrambe queste realtà furono avversate dal potere, che guardava loro con timore e sospetto e in questi due paesi i compositori si trovarono a combattere contro una pesante censura.

Per accedere ai corsi LUSC è necessario essere soci del Centro studi movimenti (il costo della tessera annuale è di 15 euro).

Per info e iscrizioni ai corsi: lusc.csm@gmail.com
3294061852 (Sofia)
www.csmovimenti.org