I “disturbi del comportamento alimentare” (DCA) sono malattie complesse, multifattoriali,della mente e del corpo, che il Coordinamento Nazionale per i Disturbi alimentari si impegna a far conoscere con parole corrette e azioni di sensibilizzazione.
Tanto che il 2 giugno, in concomitanza con la Festa della Repubblica italiana, il Coordinamento attraverso le 17 Associazioni di volontariato si
unisce al 6th Annual World Eating Disorders Action, movimento mondiale che unisce più di 200 organizzazioni in 50 paesi.
I disturbi alimentari colpiscono fino a 70 milioni di persone in tutto il mondo ( di cui 3 in Italia, con un +300% dai primi anni Novanta ad oggi). Colpiscono persone di ogni età, identità razziale ed etniche, nazionalità, abilità, e background socioeconomico; e hanno il più alto tasso di mortalità di qualsiasi malattia mentale. Tuttavia molti pazienti non accedono alle cure.
Le cure sono complesse e multidisciplinari, la tempestività nel cogliere i sintomi essenziale, ma la metà delle regioni italiane non ha una rete completa di assistenza, così i pazienti sono costretti a curarsi lontano da casa, con grandi disagi per i pazienti (spesso giovani e giovanissimi) e per le loro famiglie. È proprio a causa di queste migrazioni forzate tra Regioni, dovute alla mancanza di una rete omogenea di centri in tutto il territorio nazionale, che il Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari ha scelto tra le parole simbolo “equità” per unire il 2 giugno 2021, Festa della Repubblica, e il 6th Annual World Eating Disorders Action: equo e per tutti deve essere il diritto alla salute e alla cura, sancito dall’art. 32 della Costituzione.
«Secondo il Ministero della Salute, gli individui con lo stesso stato di salute o di bisogno devono venire trattati egualmente (UGUAGLIANZA ). Gli individui con peggiore stato di salute o con maggiore bisogno devono venire trattati più favorevolmente” (EQUITA’)» dice La Presidente del Coordinamento Nazionale per i disturbi alimentari, Maddalena Patrizia CAPPELLETTO. «Chi soffre di disturbi alimentari, spesso persone giovani o giovanissimi, ha bisogno di maggiore riconoscimento della complessità della sua malattia, maggiori attenzioni, maggiori cure, maggior investimento di risorse, maggiore omogeneità della rete di cura e della distribuzione dei 5 livelli di cura in tutto il territorio nazionale.»
“Come aderenti su Parma del Coordinamento Nazionale non possiamo che
auspicare un sempre più forte lavoro di rete” affermano Giuseppina POLETTI e Roberto BERSELLI rispettivamente presidente dell’associazione
sulleALIdelleMENTI e vice presidente del Consorzio Gruppo CEIS. “Lavorare in modo integrato tra pubblico e terzo settore è fondamentale per garantire a tutti uguaglianza e parità di trattamento”-
Il ”Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari”
(www.coordinamentonazionaledca.it/associazioni), è un’organizzazione di
volontariato nata nel 2014,grazie all’impegno di alcune associazioni di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Basilicata.