Estate da volontari CAI

Il testo di uno dei giovani partecipanti al campo CAI appena concluso ci racconta la settimana speciale vissuta al Mariotti da un gruppo ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni

Pubblichiamo con piacere il racconto di un giovanissimo volontario del Campo Natura che si è svolto nell’ambito delle attività estive organizzate da CSV Emilia insieme alle associazioni di volontariato del territorio. Il Campo, che ha fatto base al Rifugio Mariotti, è stato condotto dal CAI di Parma.

Anche quest’anno, come ormai tradizione, un gruppo di ragazzi tra i 14 e i 17 anni ha vissuto una settimana della propria estate nel campo organizzato dal CAI in collaborazione con il CSV Emilia presso il Rifugio Mariotti.

Si tratta di un’esperienza del tutto particolare, dove i ragazzi vivono una completa immersione nella natura, nella splendida cornice del Lago Santo, dimenticandosi della routine della vita normale e della tecnologia moderna alla quale sono abituati.

Le attività preparate dagli organizzatori Roberto Zanzucchi e Alberto Derlindati prevedevano un’alternanza tra lavoro nel rifugio e nel bosco e momenti di avventura ed esplorazione con arrampicate e lunghe camminate.

Il campo è stato arricchito anche da alcune attività assolutamente fuori dal comune: la Protezione Civile ha svolto una presentazione delle proprie attività di ricerca con l’ausilio di droni e attività cinofile, effettuando simulazioni in cui hanno preso parte attiva anche i ragazzi.

Tommaso racconta: “Per me è stata indimenticabile la sera in cui, accompagnati da astrofili, ci siamo recati a vedere le stelle sulla cima del Monte Marmagna. Mi ha emozionato vedere un cielo così ricco di stelle fitte e luminose, che non aveva niente a che fare con il cielo della città a cui sono abituato.” Pietro aggiunge: “Inizialmente l’assenza del telefono mi preoccupava, perché parte attiva della mia quotidianità, ma dopo qualche giorno avevo imparato a riempire tutti gli spazi vuoti delle giornate con attività di relazione con i compagni e la natura.” Matteo conclude: “Quando sono partito, non avrei mai pensato che in un campo a pochi chilometri da Parma avrei potuto sentirmi così completamente coinvolto in una realtà che per me è stata nuovissima e indimenticabile. Avrei voluto fermarmi fino all’arrivo della neve, e tornare è stato davvero doloroso…”

Nel corso della settimana, quindi, si è costruita una comunità laboriosa e affiatata, capace di condividere momenti indimenticabili di fatica, divertimento e svago.