Discriminazioni e violenze di genere

Cosa succede in Emilia Romagna? Se ne parla in Università nell’ambito delle lezioni aperte insieme alle associazioni LGBTQ+ del territorio, il 2 maggio.

Giovedì 2 maggio alle 14.30 in Università (aula Cavalieri, piano terreno, Via Università 12) ci aspetta un altro appuntamento con le Lezioni aperte di politiche sociali all’Università di Parma.

Titolo dell’incontro: Le discriminazioni e le violenze basate sul genere e l’orientamento sessuale in Emilia-Romagna: un dialogo tra ricercator* e attivist*.

Nel 2023 è stata realizzata la prima ricerca di larga scala sulle discriminazioni e le violenze subite dalle persone omosessuali e trans in regione Emilia-Romagna. Il seminario sarà l’occasione per presentare e discutere questi dati con l’equipe di sociologi che ha condotto la ricerca e rappresentanti delle associazioni LGBTQ+ del territorio come occasione sia per analizzare criticamente il presente, ma anche per prefigurare scenari di cambiamento futuro.

Vincenza Pellegrino e Giulia Selmi dialogano con Paolo Gusmeroli, Università di Padova, e le associazioni Ottavo Colore e Tuttimondi.

Le Lezioni aperte portano nelle aule problemi emergenti e conflitti sociali che sfidano le politiche contemporanee. L’iniziativa è di Unipr in partenariato con CSV Emilia, Kwa Dunìa, CIAC e Centro Interculturale di Parma e provincia.

In allegato il calendario completo degli incontri.

Lezioni aperte, perché?

Si tratta di cicli seminariali finalizzati a riflettere su problemi emergenti e conflitti sociali che sfidano le politiche contemporanee.
In tal senso, si vuole dibattere specificamente a partire da pratiche e orientamenti sperimentali, frammentari, spesso contraddittori, ma che stimolano la nostra capacità di pensare e agire la redistribuzione in un’epoca di grandi disuguaglianze.
Per prima cosa, le chiamiamo lezioni “aperte” perché in aula stanno, insieme a docenti universitari e studenti, persone che stanno vivendo in prima persona le questioni e le condizioni sociali di cui si parla, e\o movimenti e associazioni che si occupano di tali questioni.
Non si tratta tanto di dare spazio a ‘testimonianze dirette’, quanto di favorire ricomposizioni tra diversi punti di vista sul medesimo problema, utilizzando strategie discorsive e linguaggi accessibili – visuali, narrativi, letterari – che favoriscano la traduzione reciproca.
Secondo, sono lezioni “aperte” perché sono effettivamente aperte al pubblico: cittadini e cittadine di età diversa, studenti universitari e studenti delle scuole superiori.
Il confronto tra età e competenze diverse in queste particolari aule universitarie è quindi la questione centrale, e ci permette di riflettere sulla funzione specifica dell’Università. In particolare, questo ciclo di Lezioni Aperte si inserisce dentro il progetto POT L39 che si ispira agli obbiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.