Cessare il fuoco

Da Casa della pace l’invito al Comune di Parma a mostrare l'impegno verso la pace e riconoscere lo Stato di Palestina. La lettera firmata da un’ampia rete di associazioni

La Casa della pace di Parma ha inviato a Sindaco, Vicesindaco, Assessora alla pace e Capigruppo in Consiglio comunale una lettera in cui esprime apprezzamento che sul Municipio sia stato esposto lo stendardo “Cessate il fuoco ora” e chiede che accanto a questo sia esposto il simbolo dell’impegno del Comune per la pace: la bandiera della pace.

Casa della pace inoltre chiede che il Comune esprima in una risoluzione la necessità che l’Italia riconosca lo Stato di Palestina e che esponga dal Municipio o dal Palazzo del Governatore la bandiera della Palestina, come fatto già in altre città italiane.
Di seguito la lettera   

Al Sindaco di Parma
al Vice Sindaco
all’Assessora alla pace
ai Capigruppo in Consiglio Comunale di Parma

Cessare il fuoco. Mostrare l’impegno verso la pace. Riconoscere lo Stato di Palestina.

Gentilissimi/e,

abbiamo molto apprezzato l’esposizione sul Municipio di Parma dello stendardo “Cessate il fuoco ora”, che esprime la prima imprescindibile richiesta per contrastare la sempre più drammatica situazione di violenza nel mondo.

La scelta dell’impegno per la pace significa sottrarci dalla retorica bellicista che pervade i nostri media, significa sentirci responsabilmente cittadini del mondo, significa chiedere la riduzione delle spese militari in luogo del vertiginoso aumento cui assistiamo.

Dobbiamo pensare nei termini richiamati nell’appello che pochissimi giorni fa Oxfam ha rivolto al G7 riunito a Borgo Egnazia: basterebbe che i Paesi del G7 tagliassero del 2,9% le loro spese militari per azzerare la fame e risolvere il debito. (Leggilo qui)

Crediamo di trovarci in un momento di estremo pericolo, in cui i potenti parlano solo di guerre, la diplomazia non appare praticata, pace e giustizia sembrano quasi parole vietate.

Il Comune di Parma da anni è coerentemente impegnato nella promozione della pace perché diritto fondamentale e condizione per la costruzione di un futuro e di uno sviluppo per tutti i popoli.

Ora c’è da fermare le guerre e c’è anche da costruire la pace.

Vi chiediamo di esprimere, anche visivamente, il messaggio nella compiutezza: collocando accanto allo stendardo “Cessare il fuoco ora” anche il simbolo della pace, in forma di bandiera o in forma di stendardo. Come altri comuni hanno fatto.

In proposito il Comune di Parma ha assunto nel tempo risoluzioni importanti e nitide:

  • l’adesione all’Associazione Mayors for Peace promossa dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki,
  • l’adesione al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani,
  • l’istituzione dell’Assessorato alla pace nel 2023,
  • l’adesione istituzionale e la partecipazione ad ogni anno alla Marcia Perugia – Assisi.

Da queste basi infatti vi avanziamo proposte.

Vi chiediamo di aderire all’appello che proviene dalla Fondazione Perugia Assisi con il Centro per i Diritti Umani Antonio Papisca dell’Università di Padova: “L’Italia riconosca lo Stato di Palestina e sostenga la Corte internazionale di Giustizia e la Corte Penale internazionale”.

Si tratta di dire un fermissimo no alle stragi ora in corso. Si tratta anche di non nasconderci che la crisi israelo-palestinese non parte dall’irricevibile violenza del 7 ottobre 2023 ma ha radici ben anteriori: nella umiliazione inferta alla popolazione palestinese come Amnesty International da anni denuncia, nelle numerose risoluzioni assunte delle Nazioni Unite e non rispettate da Israele, nella illegale occupazione del territorio della Cisgiordania che prosegue da anni ed avviene persino ora durante la guerra in Gaza. Si tratta di riconoscere dignità e diritto ai palestinesi, si tratta di riconoscere lo Stato di Palestina.

Sono finora 145 (su 193) gli Stati membri delle Nazioni Unite che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, tra questi recentemente anche Spagna, Irlanda e Norvegia. Nello scorso maggio con 143 voti a favore il Palazzo di Vetro ha concesso alla rappresentanza dell’Autorità nazionale palestinese lo status di candidato al riconoscimento ufficiale di membro; Usa, Israele e alcuni altri paesi hanno votato contro; l’Italia si è astenuta.

Vi chiediamo di esprimere in una risoluzione l’urgenza di riconoscere lo Stato di Palestina e che tale risoluzione sia trasmessa al Governo centrale. Vi chiediamo di esporre sul Municipio o sul Palazzo del Governatore il simbolo della Palestina, in forma di bandiera o di stendardo, così come hanno già fatto altri comuni italiani.

Augurandovi buon lavoro, vi ringraziamo per l’attenzione

Casa della pace 

Casa della pace di Parma, Ets, raggruppa le associazioni socie: Ciac, Associazione Missionari Saveriani, Comunità di Servizio e Accoglienza Betania, Coordinamento Pace e Solidarietà odv, Gruppo Mission aps, Missione Oggi, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Rete Carcere, Sguardi di fraternità aps, Associazione per l’amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli, Consorzio di solidarietà sociale, Libera coordinamento di Parma.

Casa della pace opera con una rete estesa di ulteriori associazioni locali (Donne in nero, Kwa Dunìa, Rete scuole per la pace, Anpi, Colombia vive!, Rete Kurdistan, Gruppo diocesano per la giustizia per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato, Laicato saveriano, ecc) e nazionali (Rete italiana Pace e Disarmo).