Al Amal sul diritto al culto

L’associazione parla della chiusura della moschea perché “tutti, uomini e donne, hanno bisogno di vivere dignitosamente la loro spiritualità”

Pubblichiamo il pensiero dell’associazione Al Amal sulla chiusura del Centro Islamico di Parma e il diritto di culto per ogni persona di ogni religione.

La comunità di fede musulmana di Parma manca di un vero e proprio riconoscimento come entità religiosa da parte dello Stato italiano. Si contano 20mila parmigiani e parmensi di fede musulmana. Nonostante la fede musulmana sia la seconda religione più diffusa in Italia, non sono ancora state raggiunte le cosiddette “intese”  che consentono ai cittadini italiani musulmani di esercitare il loro culto religioso, né di vedersi assegnare luoghi destinati ad esso.

Com’è noto, manca ancor oggi una Legge sulla libertà religiosa in Italia (siamo ancora rimasti all’anacronistica legge dei “culti ammessi” del 1929). E’ indubbio però che quando si è lontani dalle proprie radici e dai propri famigliari, un luogo di riferimento religioso è indispensabile per trovare conforto e continuare a coltivare la propria spiritualità e la preghiera. Le (poche) moschee italiane svolgono infatti un’importante funzione di aggregazione sociale, di sostegno per l’intera comunità. Con molta amarezza abbiamo accolto la decisione della Regione Emilia Romagna di non ammettere il Centro Islamico di via Campanini tra le associazioni di promozione sociale (APS), decretandone così la chiusura.

Rispettiamo la normativa vigente, ma siamo a ribadire, in questo momento difficile, il diritto a professare la nostra religione. Le istituzioni dovrebbero fornire una risposta adeguata al nostro bisogno umano e naturale di esercitare il nostro diritto di culto, secondo i principi costituzionali italiani (art. 8 e 19). 

I musulmani dovrebbero avere un luogo dove riunirsi, un edificio dove possano trovare l’ispirazione che la fede dà, un luogo sacro: una moschea per pregare per sé stessi e per la città che li ospita. 

Alcune leggi non sono scritte, ma sono più precise e salde di quelle scritte: tutti, uomini e donne, hanno bisogno di vivere dignitosamente la loro spiritualità. Una frase celebre di Abramo Lincoln dice che sono 3 le cose che formano una nazione: la sua terra, il suo popolo, le sue leggi.