Aeroporto: quale futuro

Preoccupati per il futuro dello scalo di Parma, nove associazioni scrivono una lettera aperta agli amministratori di Centerline Airport Partners e ad alcuni potenziali investitori

Alla luce delle recenti notizie di uno slittamento dei termini previsti (31 gennaio 2024) per il perfezionamento delle operazioni di compravendita dell’Aeroporto Verdi di Parma, Parma Città Pubblica, NoCargoParma, Comitato Tardini Sostenibile, Manifattura Urbana, WWF Parma, ADA Associazione Donne Ambientaliste, Parma Sostenibile, Artètipi, DES Parma hanno inviato una Lettera aperta a Centerline Airport Partners, la società che si è assicurata un esclusivo diritto di prelazione per l’acquisto dello scalo dalla SoGeAP, nonché ad alcuni dei potenziali investitori.

In quanto cittadini ed associazioni del territorio, direttamente interessati al futuro dello scalo ed al suo impatto sulla qualità di vita della popolazione, i firmatari hanno presentato la situazione economica del Verdi, ricordato gli aiuti ricevuti nel corso del tempo e gli interventi a sostegno della politica a tutti i livelli, nonostante i quali i bilanci dell’aeroporto sono sempre rimasti in perdita.

E’ stato sottolineato come questa criticità rientri in un quadro generale non positivo dei servizi aeroportuali, anche in scali assai più attivi ed attrezzati di quello parmense.

I firmatari hanno voluto chiarire alla Centerline Airport Partners che la gran parte della cittadinanza è nettamente contraria allo sviluppo dell’aeroporto, poichè ritengono assurdo implementare una infrastruttura così inquinante in una zona che è già tra le più inquinate d’Europa.

Che la maggioranza dei parmigiani sia contraria all’impianto è dimostrato dal fatto che alle scorse elezioni comunali tutti i candidati sindaco, consapevoli di quale fosse la volontà dell’elettorato, hanno dichiarato che si sarebbero opposti all’allungamento della pista.

Poco importa se l’attuale amministrazione comunale ha cambiato idea, i cittadini rimangono dello stesso avviso: l’aeroporto di Parma non deve svilupparsi e per salvaguardare la loro salute e il territorio hanno segnalato e ottenuto il riconoscimento di pesanti prescrizioni cui ottemperare per ottenere il via libera al progetto esecutivo ed hanno avviato numerose iniziative istituzionali a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

In particolare, il 22 gennaio u.s. la Commissione europea a Bruxelles ha ritenuto fondati e condivisibili i rilievi presentati dai firmatari della petizione contro l’ampliamento del Verdi soprattutto in materia ambientale e risponderanno per iscritto, impegnandosi anche a contattare direttamente per delucidazioni il Ministero dei Trasporti italiano.

Restiamo in attesa, augurandoci che la UE ed il ministero trovino come noi inaccettabile che agli impegni per la neutralità carbonica non seguano azioni coerenti, ma vengano utilizzati soldi pubblici per finanziare infrastrutture che rischiano di vanificare tutti gli sforzi fatti dai cittadini, dalle imprese e dalle istituzioni nella riduzione dell’inquinamento ambientale.

Parma Città Pubblica, NoCargoParma, Comitato Tardini Sostenibile, Manifattura Urbana, WWF Parma, ADA Associazione Donne Ambientaliste, Parma Sostenibile, Artètipi, DES Parma