In via Bandini 6, nei locali del Centro Interculturale, c’è una scuola che rompe gli schemi. Ogni lunedì, martedì e mercoledì, apre le porte al mondo per dare vita a un laboratorio delle lingue che ha un unico scopo: abbattere i muri della comunicazione insegnando a tutti l’italiano.
La scuola si chiama Penny Wirton e cerca volontari perché sono loro che la animano e la gestiscono. Non ha classi, non ha voti, registri né burocrazia e chiunque è benvenuto, anche se non frequenta con costanza o se arriva ad anno scolastico iniziato. Perché qui, anche il concetto di anno scolastico non è contemplato.
Durante le lezioni regna un apparente caos, un vivace brusio di voci che crea un clima dove imparare diventa magicamente più semplice e contagioso. Fra le pareti colorate risuona l’arabo, il cinese, il turco, l’indiano, il moldavo… e nulla è preordinato. A partire da alcuni strumenti di lavoro, ciascuno sperimenta la sua forma di comunicazione, soprattutto quando non ci sono lingue capaci di fare da ponte come il francese, l’inglese o lo spagnolo, in un clima di amicizia e grande disponibilità ad ascoltare e a percorrere strade spesso tutte da inventare.
Ma la chimica dell’apprendimento nasce soprattutto dalla relazione che nella Penny Wirton è per metodo quella “a tu per tu”. Ed è in quel rapporto uno a uno che si gioca tutto. Chi insegna si siede a fianco di chi impara e, insieme, si parla, ci si conosce, si scoprono mondi. Ascoltando i racconti dei volontari, ci si accorge che, stare in aula è già di per sé un viaggio che porta a scoprire altre culture e nuove amicizie.
Questo uno per uno fa sì che, perché l’esperienza funzioni, ci vogliano sempre nuovi volontari. E per questo la scuola lancia un appello a chi vuole unirsi al gruppo che è già nutrito ma mai abbastanza. Basta avere curiosità, voglia di conoscere e credere nell’accoglienza. Tutto il resto, viene da sé, con la pazienza e la fiducia di credere nel risultato, che arriverà di certo.
Fra i volontari di via Bandini, c’è chi è in pensione ma anche chi ancora studia all’università, c’è il manager ma anche l’impiegata, ci sono persone più assidue e chi riesce a offrire un tempo più limitato. La verità è che non c’è un’età più adeguata di un’altra e non occorre alcuna esperienza di insegnamento per stare in aula. L’unico paletto è l’impegno minimo di un’ora e mezza alla settimana, scegliendo fra lunedì 9.30 – 11.30, martedì 16 – 19 o mercoledì 17 – 19.30.
Chi fosse interessato a mettersi in gioco, può passere da via Bandini o scrivere una mail a info@centrointerculturaleparma.it. I nuovi volontari che si uniranno permetteranno di consolidare l’esperienza della scuola anche nella nostra città.
La Penny Wirton, infatti, non è un’invenzione parmigiana, nasce a Roma nel 2008 dalla geniale intuizione dello scrittore e insegnante Eraldo Affinati e di sua moglie Anna Luce Lenzi. Un’idea così forte e valida da germogliare in tutta Italia dove a oggi queste scuole così speciali sono più di sessanta e sono in continua crescita. Parma si è aggiunta da poco con l’obiettivo di crescere sempre di più.