Serve una mano? Conad c’è. Perché, come dice lo slogan, Conad è fatta di “persone oltre le cose”. E sono proprio le persone a fare la differenza, anche in questo caso. Quelle donne e quegli uomini che, quando andiamo a fare la spesa, troviamo dietro a un bancone o a un registratore di cassa, scelgono di fare la comunità più grande diventando alleati di Non più soli. Con questo progetto, Parma welFARE ha messo in rete di 29 associazioni, 11 punti di Comunità, i Comuni di Parma, Sorbolo Mezzani, Fontanellato, Fidenza e Borgotaro, Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, CSV Emilia, Consorzio Solidarietà Sociale, CISL, UIL e CGIL, Università di Parma, ASP Parma e Caritas Parmense.
Una rete pensata per essere a fianco delle persone più fragili, efficace anche per la sua capillarità dove ciascuno può fare il suo pezzo all’insegna di parole chiave come vicinanza, reciprocità, cura.
Per Conad, mettersi in gioco nella campagna “Serve una mano”, concretamente, significa che in ogni punto vendita dei territori dove è attivo il progetto (Parma, Fidenza, Fontanellato, Sorbolo Mezzani, Borgotaro), chi è in difficoltà può rivolgersi al banco informazioni per essere messo in comunicazione con un volontario del progetto pronto a mettersi a disposizione con quei piccoli servizi che, nella quotidianità di una persona sola, possono fare la differenza: portare la spesa o un farmaco a casa, accompagnare in una passeggiata, fare una commissione, un po’ di compagnia e tanto altro. Il personale Conad sarà il ponte fra chi chiede aiuto e chi è pronto a darlo.
“Serve una mano?” è una campagna partita ormai un anno fa da una manciata di quartieri cittadini; nel tempo è cresciuta allargando il cerchio, fino a coinvolgere l’intera città e poi la provincia. L’obiettivo è far emergere il bisogno, spesso nascosto, di decine di persone sole, soprattutto anziani e malati che non trovano il coraggio di chiedere una mano, per vergogna a volte ma anche perché ignari della presenza di volontari votati proprio a questo.
Nel tempo, la rete si è allargata ad altre associazioni e, grazie alla collaborazione con Comitato territoriale Iren di Parma e Ascom Parma, ai negozianti che con la loro presenza amichevole sono diventati alleati perfetti. Da dietro le vetrine, come sentinelle, i commercianti sono stati in gradi di captare tante situazioni di fragilità. Così le telefonate che chiedevano un sostegno sono cresciute, insieme alle risposte ai bisogni che finalmente hanno potuto manifestarsi.
Conad, con la sua presenza capillare nei quartieri e nei paesi e con le relazioni di fiducia che si instaurano fra clienti e punto vendita, potrà fare sicuramente una parte importante. Perché l’attenzione alle persone più fragili, come un vero servizio alla comunità, è una merce che non ha prezzo.
Alla conferenza stampa che si è svolta stamattina (31 maggio) all’interno del punto vendita Conad Campus, sono intervenuti i portavoce dei diversi soggetti coinvolti nell’iniziativa.
Ivano Ferrarini, amministratore delegato Conad Centro Nord
“Per noi è motivo di soddisfazione essere parte di questo progetto. Non più soli, e quindi il supporto alla comunità, rientra nella logica di una nostra presenza particolarmente capillare. I supermercati di Conad Centro Nord sono già oggi luoghi di relazione: oltre a essere luoghi di vendita di prodotti, sono da sempre luoghi dove i nostri soci e collaboratori hanno instaurato rapporti con i membri della comunità.”
Arnaldo Conforti, vice presidente Comitato Territoriale Iren Parma
“Uno dei temi fondamentali di questo momento è intercettare la solitudine per poterla affrontare e accompagnare. Ma intercettare la solitudine è difficile per cui ci vogliono dei luoghi dove le persone vivono e che frequentano dove trovano altre persone con le quali hanno già legami di fiducia. I negozi e i supermercati come questo sono importanti perché qui è possibile trovare un volto amico con il quale potersi confidare per fare scattare un percorso di aiuto”.
Gionata Azzarini, funzionario Ascom Parma
“I negozi e le botteghe di vicinato sono veramente delle sentinelle di quartiere capaci di captare la realtà che si vive in quel momento. E quindi non si deve guardare lo scontrino ma il rapporto di fiducia che si genera fra il cliente e l’esercente. E’ importante cercare di creare una sinergia fra tutte le varie realtà, compresa la grande distribuzione, ed è fondamentale perché tutto serve ad aiutare le persone.”
Roberta Bergonzi, volontaria del progettoNon più soli“Come Punto di Comunità Ospedale riceviamo le telefonate delle persone cosiddette fragili che non hanno una rete familiare. Cerchiamo di capire le problematiche per attivare i servizi legati ad associazioni e ai Punti di Comunità. È un volontariato fatto di piccole azioni, azioni domiciliari di ascolto, di sostegno a quelle difficoltà che incontra il cittadino nelle pratiche burocratiche. Noi ci siamo e ci siamo sempre.”
Daria Jacopozzi, Assessora alla Partecipazione, Associazionismo e Quartieri, Comune di Parma.
“Uno degli obiettivi dell’Assessorato alla partecipazione è quello di aiutare le persone, i cittadini dei quartieri ad avere uno sguardo nei confronti della propria comunità capace di riconoscere i bisogni veri e profondi, a guardare ai bisogni più grandi. È anche un’azione di pace sociale perché abbiamo bisogno di trovare luoghi e formare persone che sappiano costruire rapporti di pace.”