Voto: l’appello di Libera

Il coordinamento provinciale di Libera Parma lancia un appello ai candidati sindaco per un voto consapevole e responsabile contro mafie e corruzione

In vista dell’ormai imminente consultazione elettorale del prossimo 12 giugno, Libera Parma intende riprendere i temi dell’appello per le Amministrative 2022 che Avviso Pubblico ha promosso a livello nazionale, volendo rilanciare con forza l’importanza di assumere gli impegni in esso contenuti e cercando di declinarli ulteriormente dentro la nostra realtà cittadina che, a nostro modesto avviso, ancora oggi non ha maturato la giusta consapevolezza di come e quanto le mafie siano state e possano ancor più essere in grado di infiltrarsi nel tessuto politico, amministrativo, sociale ed economico di Parma e provincia.

Mafie e corruzione rappresentano, ormai anche in questo territorio, una minaccia attuale, concreta e pervasiva per la nostra democrazia, la nostra economia e la nostra sicurezza, e non possono essere affrontate soltanto dalla Magistratura e dalle Forze di Polizia. La repressione da sola non basta. Serve, contemporaneamente, un’azione di prevenzione fondata sulla partecipazione civica ed elettorale, nonché sull’esercizio concreto di una politica e di una amministrazione credibili, competenti e responsabili.

Ciò premesso, ci rivolgiamo direttamente ai candidati chiedendo loro:

  • di dichiarare pubblicamente il ripudio dei voti e di qualsiasi altra forma di sostegno da parte di chi vive e opera nella criminalità e nell’illegalità e di rendere trasparenti le fonti di finanziamento della campagna elettorale e il loro impiego;
  • di impegnarsi a prevedere la costituzione di parte civile in processi afferenti i reati di mafia e corruzione;
  • di impegnarsi a sottoscrivere un nuovo Protocollo di Legalità con la Prefettura di Parma al fine di introdurre nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e nelle concessioni amministrative, anche in materia urbanistica e di edilizia privata, specifiche clausole, che integrino quelle normativamente previste e responsabilizzino i privati che entrano in rapporto con l’Ente;
  • di impegnarsi affinché l’Ente utilizzi per finalità di carattere istituzionale e sociale i beni confiscati presenti sul territorio, approvando a tal fine un apposito Regolamento comunale;
  • di impegnarsi affinché l’Ente favorisca l’accesso agli atti e promuova l’utilizzo di strumenti e linguaggi che consentano ai/alle cittadini/e di poter conoscere e comprendere con facilità i contenuti e le motivazioni delle scelte amministrative assunte, anche promuovendo percorsi di Open Government e cittadinanza monitorante, in collaborazione con organizzazioni attive in questo campo;
  • di impegnarsi ad attivare collaborazioni con l’Università di Parma al fine di organizzare percorsi formativi di alta specializzazione (Master, corsi, seminari) sulla prevenzione ed il contrasto di mafie e corruzione al Nord Italia;
  • di impegnarsi per far attivare strumenti e sottoscrivere accordi di collaborazione tra l’ente e le istituzioni preposte a prevenire e a contrastare l’evasione/elusione fiscale, l’usura e il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, favorendo il processo di digitalizzazione dell’ente, la condivisione e l’incrocio dei contenuti delle banche dati;
  • di impegnarsi per far attivare uno Sportello di ascolto per vittime di usura, in collaborazione con Associazioni/Fondazioni esperte in quest’ambito, istituendo a tal fine anche un apposito fondo di garanzia per accompagnare e sostenere le stesse vittime che hanno denunciato e/o decidano di denunciare reati di usura;
  • di impegnarsi affinché l’Ente approvi un Regolamento, e conseguenti ordinanze, in materia di gioco d’azzardo che stabiliscano la distanza dai luoghi sensibili e l’orario di apertura delle diverse sale da gioco, adeguando anche i sistemi di controllo afferenti la Polizia Locale;
  • di impegnarsi per favorire il monitoraggio e il controllo delle opere finanziate con il PNRR, riconoscendo e rafforzando la Stazione Appaltante del Comune di Parma, quale centrale unica di committenza e la sottoscrizione di appositi protocolli con la Prefettura, le Forze di Polizia, le associazioni di categoria e i Sindacati, quali misure per prevenire e contrastare l’infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici.

Per costruire un paese libero da mafie, corruzione e illegalità, occorre partecipare alla vita della comunità, contrastando l’astensionismo e la cultura della delega, fenomeni degenerativi e patologici che minano le fondamenta stesse della nostra democrazia comunitaria.