Settimana per la Pace

Dibattiti, una mostra e l’incontro con i candidati sindaco: dal 2 all’8 maggio, la Casa della pace di Parma ci invita a partecipare

Negli spazi adeguatamente ampi della Casa Madre dei Saveriani in viale San Martino 8, la Casa della pace di Parma organizza dal 2 all’ 8 maggio una “settimana per la pace”.

La Casa della pace nasce a Parma nel marzo 2021, come associazione di associazioni, con l’obiettivo di valorizzare le realtà cittadine operanti per la pace, stabilire collegamenti e costruire uno spazio stabile di presenza e attività costante per informazione, cultura e iniziative contro le guerre e la loro preparazione, per una politica di disarmo.

Programma


2 maggio, ore 10. Inaugurazione degli elaborati degli studenti del Toschi per il logo della Casa della pace.

Mancava ancora un logo che identificasse la Casa della Pace di Parma. Grazie ad una convenzione tra Casa della pace e Liceo Toschi sono stati gli studenti del Toschi a realizzare le proposte di logo. Tutti questi elaborati, molto interessanti, verranno esposti in mostra.

Nei giorni successivi la mostra osserverà gli orari 9 – 13. Sabato 7 e domenica 8 la mostra rimarrà aperta tutta la giornata, fino alle ore 18.



3 maggio, ore 20,45, “Non c’è pace senza disarmo”, incontro pubblico con Mario Menin (Missione oggi), Giorgio Beretta (Rete italiana pace e disarmo) e Danilo Amadei (Casa della pace di Parma).



4 maggio, ore 9, Mario Menin, Giorgio Beretta e Valentina Gessa (Casa della pace di Parma) incontrano gli studenti: in presenza e in collegamento video

4 maggio, ore 11: premiazione degli elaborati per il logo.


6 maggio, ore 18: incontro con tutti i candidati a sindaco di Parma affinché si pronuncino in ordine alla richiesta di impegno a realizzare nella prossima Giunta comunale di Parma un effettivo Assessorato per la pace.

L’appello è già stato recapitato a ogni candidato a firma di 48 associazioni di Parma.
Leggilo qui.

La Casa della pace ha trovato sede in viale Rustici 36 nell’edificio che i Missionari Saveriani, in piena sintonia d’intenti, hanno concesso a Ciac e dove già si realizza Wonderful world, accoglienza di comunità per gli esclusi.