Mentre assistiamo alle mutazioni del virus e sull’efficacia dei vaccini necessari a debellare le diverse varianti, c’è una nuova variante, silenziosa, costante che in questi due anni sta infettando il tessuto economico e sociale del paese offrendo un’incredibile occasione di guadagno. È la variante “criminalità” i cui sintomi e segnali si presentano nei numeri di alcuni reati spia, nelle interdittive che colpiscono le aziende, nelle frodi informatiche, nelle truffe sui ristori, sui bonus edilizi, sulle aziende in crisi e a rischio fallimento.
Libera e Lavialibera presentano il dossier “La tempesta perfetta 2022. La variante Criminalità” , tutti i numeri del contagio criminale nei due anni di pandemia nel quale sono stati elaborati dati e analisi delle Forze dell’Ordine, del Ministero dell’Interno e degli studi e rapporti sul riciclaggio della Banca d’Italia.
Anche in Emilia-Romagna aumentano i numeri relativi ai reati spia, ovvero di quelle condotte che riflettono in sé il pericolo di infiltrazione mafiosa. Nel biennio 2020-2021 le segnalazioni sospette in Emilia-Romagna sono aumentate del 20%: sono 17380 rispetto alle 14518 del biennio prepandemico. Boom anche dei reati informatici, aumentati in regione del 48%.
Il commento di Libera
“In questo oscuro scenario – commenta Libera – la lotta alle mafie e alla corruzione sembra scomparsa dall’agenda politica del Paese. Proprio nell’anno in cui ricorre il trentennale di “mani pulite” e delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, sembra che questi fenomeni criminali si siano radicati in un distorto “senso comune”. Quasi si trattasse di una “patologia nazionale” ormai cronicizzata, in un processo di normalizzazione per cui meglio fingere che il problema non esista o sia meno grave di quel che sembra coesistere – e se possibile fare affari – con le mafie e grazie alla corruzione sembra diventata la strategia vincente di molti “colletti bianchi”.