Aiutare i nostri adolescenti a crescere in una comunità educante, dove la famiglia, la scuola, il terzo settore, le istituzioni, le aziende e ogni cittadino guardino insieme all’educazione come bene comune: è racchiuso qui il senso di Parma Facciamo Squadra 2021. La Campagna si è conclusa il 25 febbraio alla Casa della Musica, con un evento che ha coinvolto tutti i protagonisti della grande raccolta fondi che, ogni anno dal 2013, mette insieme le energie di un intero territorio intorno a una causa che ha bisogno del contributo di tutti.
216.768 euro è l’importo della raccolta consegnato da Munus, la Fondazione di Comunità di Parma, alle associazioni e alle cooperative coinvolte in questa ottava edizione della campagna. Servirà a offrire esperienze educative “di significato” a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 19 anni, che hanno situazioni fragili o vivono in contesti difficili. Si vuole colmare quel vuoto di occasioni che la pandemia ha inevitabilmente accentuato. I due anni che ci stiamo lasciando alle spalle, infatti, sono stati difficili per tutti ma a pagare più caro il prezzo delle rinunce, sono stati soprattutto i giovani che si sono ritrovati in una dimensione completamente estranea alla loro natura. I ragazzi non stanno bene, l’ultimo rapporto di Save the Children parla dell’aumento di sentimenti negativi per l’83% di loro e della crescita dei livelli di depressione, ansia e autolesionismo. L’isolamento, la mancanza di contatti, la lontananza anche fisica dal mondo della scuola e da tutte le attività che caratterizzano l’adolescenza, hanno lasciato il segno. Educatori e insegnanti ci parlano di ragazzi sempre più soli, chiusi in casa, spaventati dal futuro, spesso senza speranza. Un quadro preoccupante che chiede a noi adulti di metterci in ascolto e intervenire.
Con Parma Facciamo Squadra, quindici associazioni e cooperative si sono messe intorno allo stesso tavolo e, di concerto con la scuola, i servizi e le realtà che già operano per i giovani, stanno lavorando a un sistema di azioni e iniziative da portare avanti in rete. Un intreccio di mondi composto da soggetti capaci, pronti alle nuove sfide che il quadro pandemico ci sta mostrando ma, soprattutto, consapevoli che per sviluppare azioni incisive verso un obiettivo comune, sia necessario allearsi.
Gli Enti del Terzo Settore coinvolti sono: Cem Lira, Gruppo CEIS, Centro di Aiuto alla Vita, Si può fare, Centro Interculturale, Ciottolo, Portos, Comunità S. Egidio, Eidè, Parrocchia Corpus Domini, LiberaMente, CAI sezione di Parma, Parma Sostenibile, CNGEI, Centoperuno (Emporio Solidale). La diversità di esperienze e competenze, ha permesso loro di elaborare un piano articolato per ambiti e modalità per intercettare e coinvolgere adolescenti fragili: supporto allo studio, riscoperta degli spazi aperti, esperienze di cittadinanza attiva, la pratica dei linguaggi espressivi e artistici, la costruzione di oggetti, il prendersi cura dei luoghi. Un caleidoscopio di proposte che partono dall’ascolto dei bisogni profondi dei giovani e li vedono protagonisti in prima persona in esperienze ricche di senso. E’ questo il piano del terzo settore per contrastare una povertà educativa oggi sempre più insidiosa e trasversale.
Alla casa della Musica, la serata è corsa sul filo della gratitudine per i tanti che hanno contribuito al successo della raccolta fondi, a partire dai protagonisti dell’Anolino solidale che è stato il cuore della campagna con quei trenta quintali di anolini arrivati sulle tavole di Natale di tutti. Grazie quindi ai 1800 volontari che in una settimana hanno dato vita a una grande fabbrica di solidarietà, diffusa in nove i luoghi diversi di città e provincia. Grazie a chi ha ospitato questa straordinaria produzione: ANCeSCAO con il Centro Sociale Il Tulipano, Villa Ester, Protezione Civile di Parma, Arci Tortiano, La fattoria di Vigheffio della Cooperativa Avalon, Associazione Fidentina, Centro sociale ricreativo culturale autogestito di Sorbolo, Il Giardino, ISSIS Magnaghi Solari e Villa Ester. Grazie a Conad che ha donato tutte le materie prime e i generi di conforto per i volontari e che ha coinvolto 31 punti vendita dove i dipendenti si sono spesi in prima persona in una sorta di volontariato d’impresa. Grazie al Gruppo Cucina e logistica della Protezione Civile che ha preparato pasta e ripieno e a tutte le realtà che in vari modi hanno sostenuto l’impresa solidale: Affettatrici B.M. & L. Sirman, Alma, Apa Antincendi, BioMec, Bontal, Concessionaria ARA, Davines, Emporio Solidale di Parma, Guatelli Pierino, IPAM srl, Macrocoop, Moica, Parma Quality Restaurant, Panetteria CAF, Serenissima ristorazione.
Grazie ai Comuni che hanno creduto nell’iniziativa: Fidenza, Noceto e Sorbolo. Ognuno ha davvero fatto la sua parte, in un incredibile puzzle di competenze e saperi.
Il grazie più grande va ai compagni di strada di sempre Barilla, Chiesi e Fondazione Cariparma che da otto anni con generosità e passione moltiplicano per quattro ogni un euro donato dai cittadini, fino a un massimo di 50 mila euro ciascuna.
La Campagna come sempre è coordinata da CSV Emilia in collaborazione con il Consorzio di Solidarietà Sociale.
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