Comunicato stampa
PARMA 16 LUGLIO 2021 – “Una strategia tra istituzioni e terzo settore per costruire un patto di corresponsabilità tra i diversi attori con l’obiettivo di risolvere una situazione ormai fuori controllo e salvaguardare il diritto di asilo”. È la proposta che Ciac (Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale) di Parma per affrontare la ‘crisi svoltare’. “E’ in forte pericolo – spiegano dall’associazione – la garanzia istituzionale stessa dell’accoglienza e della tutela dei richiedenti asilo. Una tutela che nelle condizioni operative e organizzative attuali non è nei fatti possibile”.
L’ente di tutela prende posizione con l’obiettivo di salvaguardare i diritti di centinaia di cittadini migranti accolti nei Centri di accoglienza straordinaria di Parma e difendere il posto di lavoro dei dipendenti. “La condizione di accolti e dipendenti della cooperativa Svoltare è sempre più drammatica – scrive Ciac – e lo stesso diritto all’accoglienza appare compromesso per i molti richiedenti asilo ancora nel Cas gestiti da Svoltare. E’ sempre più chiaro che non si tratti solo di una generica criticità gestionale di servizi privati: è evidente che la situazione, già gravissima, sia ormai fuori controllo, come anche meritoriamente ha reso pubblico Cgil Fp in un comunicato del 2 luglio scorso”.
Per provare a risolvere questa situazione, per Ciac, “occorre un patto territoriale di corresponsabilità che, mettendo al centro le condizioni reali delle persone accolte, dia concretezza ad una reale volontà politica di affrontare questa allarmante situazione che non può e non deve essere ancora abbandonata a sé stessa. In caso contrario le conseguenze di questa profonda lacerazione del diritto rischiano di ricadere unicamente su accolti e dipendenti, consumandosi nel silenzio e nell’invisibilità sociale”.
Le richieste dell’ente sono precise. “Chiediamo – dicono – che venga istituito al più presto un tavolo di gestione della crisi, riaprendo il Tavolo Provinciale Asilo per affrontare l’impatto della crisi “Svoltare”, coinvolgendo gli enti di accoglienza e tutela presenti sul territorio che, come Ciac, in tutti questi mesi hanno con il loro lavoro e loro risorse sopperito, con discrezione ma enorme sforzo, al progressivo venir meno della garanzia dei servizi per i migranti”.