Vita da riders

FIAB-PARMA ha raccolto la testimonianza e le richieste di un rider per rendere più sicura la mobilità dei ciclisti a Parma

FIAB-PARMA ha raccolto la testimonianza e le richieste di un rider, quei ragazzi e ragazze che per pochi euro sfrecciano nelle strade per portare ogni genere di cose a destinazione nel minor tempo possibile.


“Fare il rider in Italia è pericoloso, molto pericoloso. Non è una questione di quanto si guadagna ma cercare di tornare a casa sano e salvo. Non nego di aver avuto paura di morire in determinate occasioni.
Cosa succederà ora dopo un lunghissimo periodo di lockdown? Quale sarà la reazione delle persone alla guida di un’auto?
Lavorando da un anno come rider (aprile 2020) ho imparato a convivere con il traffico urbano. Il periodo più brutto in cui ho lavorato è stato sicuramente settembre 2020 quando per un certo periodo abbiamo pensato che la vita fosse tornata alla normalità: la gente era tornata in città dopo le vacanze, i locali e le scuole avevano riaperto. A Parma non c’è stato alcun miglioramento per quanto riguarda la mobilità ciclistica e le persone dopo la pandemia non abbandoneranno l’auto.
Pedalare a Parma è pericoloso.

Esistono due tipi di ciclisti: il ciclista lento (anziano, bambino e il ciclista medio) che ha bisogno di determinate strutture ciclabili e poi c’è il ciclista veloce, colui che usa per bici per lavorare o per andare al lavoro che ne ha
bisogno di altre, non di marciapiedi colorati di rosso. Prendiamo l’esempio di via Trento, una via molto trafficata dai riders per raggiungere due fast food. Se uno dovesse rispettare tutte le regole, bisognerebbe attraversare la
strada3/4 volte di cui due con semafori, “lottare con i pedoni e i cani”, stare attenti a paletti, ai pezzi di vetro, alle auto parcheggiate, alle macchine che escono dagli incroci con punti ciechi e non innervosirsi con le
mattonelle autobloccanti utilizzate come manto ciclabile. Il Rider ha bisogno di linearità, fluidità, non può continuare ad attraversare la strada rischiando soprattutto un incidente.
Quando una persona va al lavoro in auto non prende la carraia e la strada di campagna ma quella più rapida.

Le RICHIESTE
• Introdurre anche a Parma il senso unico eccetto bici oppure le corsie ciclabili per doppio senso di marcia (articolo 3 comma 1 numero 12-ter, codice della strada) in tutto il centro storico e le zone 30.
In questo momento se un ciclista dovesse prendere ad esempio via Nazario Sauro nel senso sbagliato e dovesse subire un incidente sarebbe nel torto (così come la maggior parte dei borghi del centro storico).
• Permettere al ciclista di utilizzare le corsie preferenziali per gli autobus (articolo 7 comma 1 lettera i-ter, Codice della Strada)
• Eliminare tutti i paletti presenti al centro delle piste ciclabili e ciclopedonali bidirezionali. Un pericolo per le due ruote.
• Maggiori controlli per tutte le auto che parcheggiano su piste ciclopedonali con le doppie frecce: il ciclista non è un cittadino di serie B.
• Far rispettare il limite di velocità: non è possibile aver paura di pedalare in via Repubblica o in via d’Azeglio. Le zone 30 senza una riqualificazione delle strade e un restringimento della carreggiata sono inutili.
• Maggiori controlli le sere nei week end quando si percepisce il nervosismo o “l’euforia” in strada.
• Tolleranza zero per chi usa il cellulare mentre guida (veicoli a motore e non).
• Maggiori controlli nei confronti dei ciclisti che non adoperano le luci la sera.
• Maggiore attenzione a chi effettua lavori stradali e obbligarli ad effettuare un’asfaltatura di qualità senza creare buche, dislivelli.
• Introdurre le Corsie Ciclabili come da articolo 3 comma 1 numero 12, codice della strada ed eliminare i marciapiedi trasformati in ciclopedonali.”

• Si chiede un tavolo con il Sindaco e l’assessore per migliorare il nostro “luogo di lavoro”, per provare a dare continuità alla richiesta

FIAB PARMA fa proprie queste giuste richieste del rider. Sono le stesse richieste che da anni l’associazione fa all’amministrazione comunale.

Tuttavia, i lavoratori che usano la bicicletta hanno bisogno di risposte concrete, adesso, perché dalla soluzione delle richieste poste dipende il loro futuro, la loro vita!!!