Rischio idraulico

Cinque associazioni ambientaliste scrivono alle istituzioni dopo il convegno “A 10 anni dall’alluvione del Torrente Baganza a Parma” chiedendo un approccio integrato alla gestione del rischio idraulico

Comunicato stampa

A seguito del Convegno “A 10 anni dall’alluvione del Torrente Baganza a Parma” del 12 ottobre scorso, promosso dall’Università e dal Comune di Parma, le associazioni WWF PARMA, Società Parmense di Scienze Naturali, Parma Sostenibile, Legambiente Parma, Associazione donne ambientaliste hanno inviato una lettera alle Autorità competenti per sottolineare come i temi della gestione del rischio idraulico e della riqualificazione fluviale siano multidisciplinari e richiedano la collaborazione di molte professionalità come ingegneri, geologi, ecologi e naturalisti.

Questo concetto è stato ben espresso dal Rettore dell’Università di Parma in apertura dell’incontro.

Purtroppo, però,  nel programma del Convegno non è stato inserito alcun intervento di ecologi esperti in riqualificazione fluviale che avrebbero potuto approfondire aspetti fondamentali come la trasformazione artificiale dei corsi d’acqua, il consumo di suolo, l’impermeabilizzazione e la presenza di manufatti ed edifici in aree improprie. Proprio all’Università di Parma si è infatti storicamente affermata una competenza scientifica ecologica sugli ecosistemi fluviali riconosciuta a livello internazionale.

Gestione del rischio idraulico e tutela ambientale producono effetti sinergici, non devono essere presentate in contrapposizione.

E’ questo che risulta dagli studi scientifici, è prescritto dalle Leggi europee, come la Nature Restoration Law ed è indicato dalle linee guida regionali di riqualificazione integrata idraulico-ambientale dei corsi d’acqua.

Nella lettera le associazioni ambientaliste chiedono:

  1. L’adozione di un approccio realmente multidisciplinare alla gestione dei fiumi, che consideri la riqualificazione ambientale parte integrante della gestione del rischio idraulico. 
  2. Il rispetto, la promozione e la divulgazione delle linee guida di riqualificazione integrata idraulico-ambientale dei corsi d’acqua e delle normative vigenti in materia di tutela ambientale degli     ecosistemi acquatici, delle risorse idriche e della biodiversità, garantendo che le autorità competenti, come l’AIPo, integrino i principi in esse contenute nelle loro pratiche quotidiane.
  3. Un maggiore coinvolgimento di esperti in ecologia e riqualificazione fluviale nei processi decisionali e nei dibattiti pubblici e accademici legati alla gestione idraulica dei corsi d’acqua.

Tutto questo per garantire, grazie al contributo congiunto di professionalità diverse,  la resilienza degli ecosistemi ai cambiamenti climatici per affrontare le sfide del presente e del futuro. 

In allegato la lettera delle associazioni ambientaliste:

WWF PARMA, Società Parmense di Scienze Naturali, Parma Sostenibile, Legambiente Parma, Associazione donne ambientaliste

(referente Francesca Riolo – Parma Solidale –  333 324 7599)

Parma, 29 ottobre 2024